Quest’anno alla mostra del cinema non ci vado e mi manca già, sia nelle cose belle che in quelle che lo sono un po’ meno. Andateci voi, se potete: vi spiego perché e come.
C’è una fila di puntini colorati lontani nel buio, sono le luci della città. Noi ondeggiamo lentamente sulla laguna, appoggiati alla ringhiera del vaporetto, stretti assieme a persone di tutti i Paesi, di ogni età. Qualcuno parla di cinema, io sto in silenzio e nella mia mente rivedo come in un’assurdo montaggio sequenze, fotogrammi, volti dei quattro, cinque film visti in giornata. Come se fosse una storia unica multilingue che passa dall’hindi, all’inglese, al francese, senza senso ma ipnotica. E poi, dopo, stanco ma con la testa piena di immagini, passeggio per le calli ormai deserte con la città che riacquista tutto il fascino e la sua bellezza struggente, quella che si appanna durante il giorno.
Le luci dall’ultimo vaporetto a tarda notte
Se ripenso alla Mostra del cinema di Venezia ripenso a momenti come questo, all’ultimo vaporetto preso a notte fonda dagli ultimi tiratardi del Lido, e mi viene nostalgia. Quest’anno (è dal 27 agosto al 6 settembre) non riesco ad andare e mi dispiace, un po’ mi manca. Quindi, visto che incontro anche molti appassionati di cinema che non hanno mai preso in considerazione l’idea, provo a mettere un po’ di informazioni utili in un post.
1) L’atmosfera del Festival
Il red carpet (foto di Patrick Colgan, 2014)
Non è solo che al Lido – per dire – incroci per strada Giuseppe Battiston o che ti guardi un film in sala grande seduto poche file davanti a Ken Watanabe o vicino a Quentin Tarantino e ascolti i momenti della pellicola in cui ride. Oppure che incontri al bar il gruppone di attori del film indiano che hai appena visto e li senti parlare della reazione del pubblico. Sono cose che ai festival capitano e sono in fondo solo dettagli, perché non mi interessano le celebrità. Quando si va al Festival di Venezia è invece bello sentirsi parte di tutto questo e vicini a chi fa il cinema, assieme ad appassionati come te (e sì c’è anche qualcuno un po’ snob o alienato, ma non dà poi fastidio). Non sono un vero cinefilo, ma è fantastico farsi una giornata solo di film senza sentirsi in colpa, andando da una sala all’altra, con l’unico problema di infilare un aperitivo fra le proiezioni e chiedendosi solo “cosa guarderò oggi”? E poi, ancora, affannarsi davvero soltanto per agguantare un biglietto o, al limite, per scoprire le recensioni non appena compaiono sui blog (come Nuovo cinema Locatelli) e confrontarle con il mio giudizio. Un’immersione totale, insomma.
A me affascina poi anche quell’insieme di lustrini e squallore, eleganza e cafonaggine che si mescolano e si toccano da queste parti. Le transenne accanto agli abiti eleganti. I tavolini di plastica accanto alla festa mondana. E infine un po’ mi irrita e un po’ mi incuriosisce la gente in ciabatte che si accalca davanti al red carpet sperando di vedere chissà chi, scoprendo poi con delusione che quella sera c’è la prima di un film algerino. E’ Festival di Venezia anche questo.
2) A Venezia si vedono tanti film: molti sono belli
Io amo vedere il film in sala, su grande schermo. Ma a Bologna il secondo spettacolo nei cinema – l’unico compatibile con i miei orari di lavoro – praticamente non esiste quasi più, tranne che al meritorio cinema Lumière. E’ una cosa che mi fa andare su tutte le furie e un po’ mi intristisce. Io poi prediligo i film non doppiati e quindi il mio sogno, in definitiva, sarebbe fare il pieno di cinema a due-tre festival e poi magari guardare serie tv tutto l’anno. Anche perché qui a Venezia, anche se arrivano regolarmente piogge di critiche, in realtà si vedono molti film belli, in tutte le sezioni.
Come è strutturato il programma
Per chi non è mai andato al Lido la divisione di base – ma ci sono molte categorie e rassegne – è fra i film fuori concorso (in genere più commerciali), i film in concorso che puntano al Leone d’oro e la sezione Orizzonti, in teoria quella più amata dai veri appassionati di cinema. Certo, ci sono anche film impegnativi, difficili da guardare, ma si possono evitare facilmente scorrendo il programma o informandosi un po’. Io l’anno scorso ho visto film davvero bellissimi, alcuni adatti anche al grande pubblico. E nessuno di essi, se non sbaglio, è mai stato distribuito in Italia. Un motivo in più per andare a Venezia: molti film si vedono solo al festival.
Per esempio, uno dei film più belli visti l’anno scorso è Siddarth di Richie Mehta, una storia sull’India contemporanea vera e girata con uno stile documentaristico che porta davvero ‘dentro’ all’India.
Poi c’è un horror (?) iraniano girato con un unico lunghissimo piano sequenza, Mahi va Gorbeh, che è stata una delle scoperte più belle.
E infine Yurusarezu mono, remake de Gli spietati, ambientato in Hokkaido nel diciannovesimo secolo. Forse non un grande film, ma interessante per il periodo storico del Giappone che racconta
3) Andare alla Mostra del cinema non è poi così costoso
Spritz e tramezzini
Al Lido gli alberghi sono cari, ma nel resto di Venezia si possono trovare sistemazioni per tutte le tasche, anche se il weekend c’è ovviamente più affollamento. Certo, anche il vaporetto per il Lido è una bella spesa, ma quello lo è sempre, tutto l’anno, in Laguna.
I biglietti del festival
La cosa più importante è che i prezzi dei biglietti non sono poi alti come si potrebbe pensare. In Sala grande si va dai 14 euro per le proiezioni del pomeriggio, anche per film in concorso, fino ai 45 della prima serata che è il massimo assoluto: e prevede attori, giuria e regista in sala, gli applausi finali eccetera. E non c’è bisogno di mettersi eleganti, tanto per chiarire un altro dubbio frequente. Nelle altre sale, come il palaDarsena o il tendone del Palabiennale, frequentate da molti cinefili e appassionati, i prezzi partono invece da 6/8 euro. E’ in quest’ultimo, enorme, cinema temporaneo che si svolgono le proiezioni in contemporanea con la sala grande dei film in concorso. Per altri spazi ci sono invece inviti gratuiti da ritirare alle biglietterie. Se si ha la fortuna di restare più giorni sono molto convenienti gli abbonamenti. Sul sito del Festival ci sono tutte le informazioni e la possibilità di acquistare on line, decisamente consigliata. E per chiarire, infine, un altro punto, non c’è nemmeno scarsità di posti, tranne che per i film italiani o con grandi star in sala. Anzi, spesso le sale sono tristemente mezze vuote (ed è un problema, un peccato). E comunque se un biglietto non è disponibile, non disperate: gli scambi sono sempre possibili, basta tener d’occhio gli avvisi scritti a mano affissi al Lido!
Il cibo
Per tentare di risparmiare ci si arrangia con i panini e le insalate dei vari bar – non regalati – oppure spritz e tramezzini, che allontanandosi dalla zona della Mostra del cinema diventano sempre meno costosi. E, a dire il vero, non va neanche troppo male (vedi foto).
Patrick Colgan, sono giornalista e blogger, vivo a Bologna (chi sono)