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Festival delle letterature dell’Adriatico #2: Enrica Tesio, la verità sull’amore, io non la conosco

Creato il 15 novembre 2015 da Coilibriinparadiso @daliciampa

La verità, vi spiego, sull'amoreSecondo e ultimo appuntamento con il mio resoconto della breve esperienza che ho avuto con il Festival delle letterature dell’Adriatico, tenutosi a Pescara dal 5 all’8 Novembre. Questo è l’articolo sull’incontro con Michele Serra, Paolo Repetti e Ottavio Di Brizzi. E qui vi lascio di nuovo il link al sito del festival.
Enrica Tesio è una blogger (che seguo qui) e una scrittrice, autrice di La verità, vi spiego, sull’amore (Mondadori, 2015). Inutile che mi dilunghi sul suo libro, qui trovate la recensione. L’ho letto neanche due settimane fa, e mentre lo leggevo, consultando il calendario del festival, ho scoperto la sua partecipazione. Quindi ci sono andata, contenta di questa coincidenza fortunatissima. E ve lo racconto, l’incontro.

Fla

Festival delle letterature dell’Adriatico #2: La verità sull’amore io non la conosco
(incontro con Enrica Tesio)


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Mi trovo questa volta nella libreria del Festival: fortuna, perché posso comprare il libro della Tesio prima che cominci la presentazione. Purtroppo l’ho letto in ebook, ma ci tenevo a farmene firmare una copia.
Enrica Tesio la noto da subito: minuta, riccia, sorride con gli occhi quasi chiusi, dal vivo sembra molto più una ragazza. Vorrei avvicinarmi, ma decido di aspettare il dopo. È lei, ma è inevitabilmente anche Dora, la protagonista del suo libro, e viene da sorridere anche a me. Con lei c’è un omone, che scopro essere Guido Catalano, un poeta, che ha tenuto anche un incontro-lettura  la sera prima. A posteriori, mi sarebbe piaciuto esserci, perché è bello sentirlo parlare, e ancora di più sentirlo leggere una sua poesia. Eppure all’inizio non avevo capito a chi mi facesse pensare…
Questa volta riesco a posizionarmi in seconda fila e a sapere tante belle cose su questo bel libro. La prima cosa che dice, che ho scelto come titolo dell’articolo, è che lei, la verità sull’amore, in realtà non la conosce. È solo marketing, ragazzi, anche se, partendo dal presupposto che l’amore non saprà spiegarvelo mai nessuno, in questo libro troverete tanti esempi pratici, che vi faranno stringere il cuore e vi faranno pensare che forse non serve neanche capirne molto di più, se potete viverlo in quel bel modo. 
Quindi parla della trama, descrive
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Dora che deve reinventarsi, ricostruire la sua vita. Deve ripartire dai suoi figli e da Sara. Dice esattamente quello che ho letto io (sì, non dovrebbe sorprendermi così tanto, ma è stupefacente ugualmente quando ti trovi davanti alla donna che ha scritto una storia che, in fondo, ha fatto parte della tua vita per un po’). Parla di Sara e Dora, del rapporto di amicizia che hanno, perché si completano a vicenda. Sara è antitesi, l’alter-ego di Dora, che si trova con due bambini, e questa eterna Peter-Pan al suo fianco, che nonostante tutto riesce a sollevarle la vita, a renderla più leggera e più facile quel reinventarsi. 

Parla di Simone, il tato, il ragazzo di Sara. E indica l’omone al suo fianco: è allora che capisco. Simone lo ha inserito dopo, basandosi totalmente su Guido Catalano: poeta (ma quello vero non fa il bidello), erre moscia, barba nera da mangia fuoco ed è sicuramente un piacere sentirlo parlare. Io in realtà me lo aspettavo più basso.
Praticamente mi sono venuti gli occhi a cuoricino a pensare di trovarmi davanti a chi ha inspirato un personaggio, un personaggio fantastico per di più. Dopo l’incontro ho ovviamente riletto il pezzo in cui entra in scena Simone sorridendo (ancora) come una scema. Anche la poesia che Simone legge nel libro è la sua.

Teniamoci stretti che c’è vento forte
che ci porta via
teniamoci stretti facciamoci stretti
bellezza mia
abbracciamoci coi bracci
aggambiamoci con le gambe
addentiamoci
annodiamo i nostri capelli ai nostri capelli
incastriamoci le dita dei piedi
diamoci le mani
guardiamoci senza mai dimenticarci di guardarci
dentro gli occhi
c’è un vento così forte
che ci porta via

È vero che è la storia di una madre questa, ma è vero anche, come vi avevo già detto, che è molto di più. Certo, è una delle sfide più grandi, ma non la sola: l’autrice parla di come ha cercato di porre l’attenzione sul fattore generazionale, che porta inevitabilmente ad un nuovo senso della famiglia. Ha citato l’esempio della famiglia allargata, di zii, cugini, prozii sempre intorno, forse anche a facilitare il ruolo di madre all’interno della famiglia. Oggi non è più così: e Dora incarna ancora di più questa difficoltà, trovandosi anche a vivere senza il padre dei suoi figli. E quindi il discorso ritorna su Sara,

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che è l’appoggio più grande per Dora. 
Per quanto riguarda la componente autobiografica, è grande. Enrica, nel 2013, viene lasciata dal suo compagno e padre dei suoi due figli, ancora molto piccoli. A Giugno decide di aprire il suo blog, che non è assolutamente un blog sulla maternità (non avrei motivo di seguirlo con tanto entusiasmo), ma un blog di vita. Lo chiama Ti asmo, e come sottotitolo Prima o poi l’amore arriva e ti incula. Sottolinea il fatto che suo padre non le rivolge ancora la parola per questo. 
A Settembre viene contattata su Facebook da Mondadori, con la proposta di scrivere un libro, dato l’enorme successo del suo blog. La richiesta? La storia di una madre metropolitana. Cosa ha pensato secondo voi istantaneamente la testa brillante e stravagante dell’autrice? Una mamma versione Cars, che invece che macchina da corsa è una metropolitana. (Sì, fa ridere moltissimo anche dal vivo. È simpatica e intelligente, coinvolgente e molto dolce.). Ad un romanzo non aveva mai pensato, pur avendo sempre scritto, eppure si mette al lavoro, dopo aver ottenuto un contratto nel Febbraio 2014. Scrive il blog e contemporaneamente il romanzo, ed è per questo che si somigliano, che ha usato alcuni articoli come capitoli: non ha riciclato nulla, scriveva contemporaneamente. Il vantaggio di ciò è stato poter ricevere un feedback continuo, tramite i commenti agli articoli, su ciò che scriveva. Ancora oggi questo è un vantaggio, perché le permette un contatto con i suoi lettori molto diretto. Oggi, a libro pubblicato, sono stati anche acquistati i diritti per la produzione di un film.
A proposito di film, si è parlato anche della sua laurea in lettere con indirizzo cinematografico, che ha sicuramente influenzato il suo stile, ricco di dialoghi e (aggiunta mia) panoramiche su ciò che circonda Dora. Anche se (aggiunta sua) la difficoltà con cui la sceneggiatura è stata scritta, direbbe tutto il contrario.
E poi c’è un’altra cosa sul suo stile in cui mi sono ritrovata: la capacità di basarsi sul quotidiano, dalle emozioni alla vicende, e di renderlo straordinario attraverso le pa
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role. Di porre alcune situazioni al centro di riflessioni, che come le ha detto qualcuno “Potevo scriverlo anche io, ma tu l’hai detto meglio”.

E poi niente: ha letto alcuni spezzoni, dai più divertenti, ai più profondi, passando per l’incipit a due voci. Ammetto di essermi commossa sul Mi sa che l’equatore è l’invenzione di due amanti che si divisero il mondo per paura di incontrarsi per strada
E poi saluta. Ma io la aspetto per una dedica sulla mia copia nuova nuova. Le dico che mi chiamo Dalì e il mio nome le piace tantissimo. Lo dice anche a Guido Catalano e piace anche a lui. Le dico che ho letto il libro da poco e che l’ho amato, ma non le dico della recensione. E poi mi abbraccia. 
Mentre scendo le scale per andare via mi ricordo di leggere la dedica. A Dalì, musa meravigliosa. Enrica Tesio.

Enrica Tesio: 36 anni, torinese, due figli torinesi, due gatti, un mutuo, un lavoro in un’agenzia di pubblicità e un blog: Tiasmo. La verità, vi spiego, sull’amore è il suo primo romanzo.


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