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Festival Economia 2013, parlano Boeri, Laterza, Napoletano

Creato il 31 maggio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Tito Boeri, Enrico Cucchiani, Giuseppe Laterza, Alberto Pacher, Roberto Napoletano, Tito Boeri, Innocenzo Cipolletta, Alessandro Andreatta

I relatori (da sinistra): Boeri, Andreatta, Pacher, Cipolletta, Cucchiani e Laterza (attribution: Romano Magrone)

Si è aperta a Trento l’ottava edizione del Festival dell’Economia, un appuntamento internazionale ormai radicato in città e conosciuto in Italia, attirando ogni anno migliaia di persone. Il titolo di quest’anno, “Sovranità in conflitto”, riguarda un tema delicato e molto attuale nella politica e nell’economia.

All’inaugurazione dell’evento, nella Sala Depero del Palazzo della Provincia Autonoma di Trento, sono intervenuti i principali responsabili del festival, a partire da Tito Boeri, ideatore e presidente del comitato scientifico, gli interventi dell’editore Giuseppe Laterza, il dott. Enrico Cucchiani, CEO di Intesa Sanpaolo e il direttore del Sole 24Ore Roberto Napoletano. Non sono mancati poi i saluti di Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Università degli Studi di Trento, Alessandro Andreatta, sindaco di Trento e Alberto Pacher, presidente della Provincia Autonoma di Trento.

Passando agli interventi dei singoli, Tito Boeri è partito proprio dal titolo del Festival per fare la sua analisi. Boeri ha sottolineato il punto di svolta nel disegno della moneta unica e come l’organizzazione stessa del Festival (che si tiene almeno un anno prima) sia stata dettata sapendo che sarebbe caduto prima delle elezioni tedesche e quindi a una sorta di guado della politica europea. Non si poteva immaginare che la situazione sarebbe stata ancora più in stallo e che le cose da fare sarebbero state molte e strutturali, come rivedere le funzioni della BCE. Per quanto riguarda il Festival ha sottolineato il format ormai consolidato, con l’estensione della promozione anche nelle scuole seconda superiori (oltre 40, provenienti da tutta Italia, che hanno partecipato ai progetti del Festival) e il fatto che una delegazione olandese lo seguirà per importare il format nel loro Paese.

Cipolletta ha invece sottolineato l’importanza di aver vinto lo scetticismo per il festival, soprattutto per il termine forse eccessivamente informale e non adatto a convegni di alto spessore scientifico. Ha ribadito poi l’impegno dell’Università nel divulgare le tematiche che a livello accademico si trattano al suo interno tra la gente, mantenendo un carattere intrinseco di multi e interdisciplinarietà. Il presidente di Unitn ha anche detto la sua sul processo di integrazione europea, sostenendo che indietro non si deve tornare e che in un mondo che si evolve i problemi non possano più essere risolti da guerre e conflitti, ma nella discussione e nella condivisione di certi obiettivi.

Cucchiani ha invece analizzato più attentamente il concetto di sovranità, sottolineando quanto sia anacronistico e derivi dalla spiegazione di organizzazioni chiuse e gerarchiche. Ora il mondo è cambiato e la società è più piatta e aperta e questo termine viene utilizzato troppo spesso in chiave populista. Non bisogna quindi contrapporre la sovranità nazionale a quella sovranazionale, ma bisogna capire l’impatto tra i vari modelli di sovranità sulla società. Si può dire che la sovranità nazionale abbia avuto un impatto negativo, con continui prelievi fiscali per far fronte alle enormi spese di servizi pubblici spesso fatiscenti e inefficienti. La sovranità sovranazionale, invece, ha dimostrato la forza del mercato globale e quindi va considerata positiva. È quindi opportuno tendere a una sovranità di questo tipo, non importa se interfacciata con enti come ONU, UE, FMI ecc. È tempo anche di accelerare questo processo, che lui chiama di “sovranità condivisa” per evitare declino e irrilevanza del nostro Paese rispetto soprattutto a quelli emergenti.

Tito Boeri, Enrico Cucchiani, Giuseppe Laterza, Alberto Pacher, Roberto Napoletano, Tito Boeri, Innocenzo Cipolletta, Alessandro Andreatta

Tito Boeri (attribution: Romano Magrone)

Laterza invece ha richiamato lo spirito comunitario del festival, tendenzialmente e tradizionalmente diffuso in città e per manifestazioni medio-piccole e ora rafforzato positivamente in una prospettiva globale.

Napoletano ha specificato quella che secondo lui è la forza del nostro Paese, ovvero l’operosità delle sue città maggiori. Tracciando un quadro storico, ha spiegato come la discussione da fare sull’Europa sia esclusivamente politica e come sia troppo semplice sperare che l’interesse europeo e quello nazionale possano coincidere. Parlando di sovranità, Napoletano ha detto che bisogna rendersi conto che la scelta da fare è quella non di rinunciare a pezzi di sovranità, ma conquistare una sovranità più piena. La scelta politica è quindi quella degli Stati Uniti d’Europa e l’unificazione economica completa potrà avvenire solo al prezzo di un’unificazione politica.

Per quanto riguarda le autorità locali intervenute da sottolineare le note del sindaco di Trento Andreatta, che con una metafora efficace ha parlato di uno Stato che “appare come apparivano i nostri genitori quando ci rendevamo conto di come non fossero infallibili”. Parlando del festival, Andreatta ha mostrato come possa essere una grande occasione di approfondimento in una società che ragiona troppo spesso per sentito dire e di come ci debba essere sempre una propensione al compromesso e non solo una visione di amico/nemico.

Il presidente della PAT Pacher ha definito il Trentino come la casa che ha il privilegio di ospitare le idee più importanti e attuali in tema economico e che la comunità deve attingere risorse “anche grazie allo specchiarsi degli occhi di chi ci guarda dall’esterno” e che il festival viene incontro al bisogno molto forte di capire cosa sta succedendo.

Articolo di Silvio Carnassale


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