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FF.SS. che mi hai portato a fare sopra Posillipo....

Da Pdc @pezzodicuore
Lei era armata delle migliori intenzioni.Lasciare l'auto alla stazione del paesello ed usare solo le patrie ferrovie per andare e tornare da Milano. Che ci vuole?Andata perfetta, riesce addirittura a prendere il treno un'ora prima grazie al capostazione galante che ferma la coincidenza per farla salire con calma.Al ritorno, di sera, decide di cambiare a Padova (che dovrebbe essere una città di un certo rilievo) alle 22.30 per poi dirigerei serenamente al paesello.Scende dal treno, non c'è nulla di aperto e, come le aveva pronosticato l'amichetta bionda d'oltreoceano, l'umanità varia che gira non invoglia alla conversazione.Mentre cerca nel tabellone il binario di partenza vede un'innocente scritta "i treni da e per X potranno subire fino a 126 minuti di ritardo". Ma no?! Si dice, non è possibile, parte fra dieci minuti, nessun segnale eppoi, dai, 126 minuti, che numero e'? Come fanno a stimare proprio 126?Avevano ragione. Mentre lei si dirige al binario (l'ultimo, che ve lo dico a fare?) sente un annuncio. Il tempo di salir le scale e "plin! plon! Il treno xy delle ore 22.46 partirà con 30 minuti di ritardo, ma stay tuned, potrebbero essere molti di più"Ok, keep calm e pensa un po'. Lei si guarda intorno, vede un ragazzo molto giovane ed una coppia di mezz'eta, tutti un po' spaesati. "E se ci dividessimo un taxi?" Popone magnanima. Detto fatto l'allegra brigata si incammina, contratta col tassista e parte nella notte.Si scopre che gli altri tre sono vicini di casa. Lei è davanti a spiegare la strada al tassista (il che gli costerà un ulteriore sconto).Dietro intanto si socializza. La coppia di mezz'eta e' reduce da un viaggio a Napoli e Roma. Poi il signore chiede al giovanotto "e tu da dove arrivi?" (Lei intanto sta sempre spiegando al tassista la strada)."Sono stato al gay pride a Bologna". Momento di silenzio. Di sicuro imbarazzo. Poi il signore dopo un attimo di "gulp, ops, etc" chiede con nonchalance "e che si fa in un gay pride?" Racconto dettagliato, delle sigle e delle associazioni. Dei balli e delle danze. E del perché di tutto ciò.Passato il momento di sconcerto nei sedili dietro si accende la conversazione, si parla di tolleranza e di ignoranza. Di diverso e di infondo tutto uguale.Scende un passeggero alla volta, ci si saluta come vecchi amici.Lei scende per ultima, spiega al tassista come tornare indietro, va verso casa.E mentre si fa una doccia tiepida, ripensa al tragitto in taxi.Ripensa che basta mettersi vicini, stretti e senza poter scendere per guardarsi con occhi diversi ed abbattere alcuni pregiudizi. Non è così facile, ma non sarebbe nemmeno così difficile.

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