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Fiaba – training fonologico e metafonologico

Da Caffenero

FiabatrainingNel percorso di preparazione alla scuola primaria del mio secondo figlio, mi sono chiesta se il suo livello di attenzione ai suoni fosse tale da permettere di distinguerli correttamente quando inizierà a scrivere. Come molti bambini della sua età commette qualche errore di pronuncia. Ad esempio invertiva dei suoni o delle sillabe nelle parole nuove. Parlo al passato perchè come spesso accade appena la mamma si pone il problema questo scompare. In questo passaggio della crescita mi è stato utile il libro che vi consiglio oggi “Fiaba – training fonologico e metafonologico” di Elena Iiritano (Erickson).

 

Il libro è stato scritto da una logopedista che organizza laboratori di attività metafonologiche finalizzate alla prevenzione dei disturbi specifici dell’apprendimento. In questo testo ha proposto il materiale per avviare un percorso di sensibilizzazione ai suoni che può essere seguito anche dai genitori. Nel libro troviamo:

una fiaba presentata in sei versioni, tre che il bambino potrà ascoltare e tre che potrà leggere;
144 carte/figurine a colori dei personaggi con cui sfidarsi nei giochi e da collezionare;
34 tavole con cui eseguire varie attività e confezionare poster, cartelloni promemoria e album;
28 schede per verificare le conoscenze lessicali e svolgere parte del training;
17 tabelle per annotare l’esito di prove preliminari e comparative.

Le indicazioni sono molto chiare, nonostante il lavoro da fare possa sembrare inizialmente complesso. In realtà c’è una assistenza continua nel testo che aiuta l’adulto che segue il bambino a sviluppare l’attività nel modo più produttivo per i bambini.

Di cosa si tratta in pratica? Dopo la presentazione, troviamo una fiaba. E’ la stessa scritta in 6 versioni diverse. Le prime tre sono previste come lettura da parte dell’adulto: una diversa per ogni fascia d’età (secondo anno di asilo, ultimo anno, inizio primaria). Le successive sono per gli anni seguenti e sono previste per una lettura autonoma del bambino.

All’interno della fiaba ci sono dei nomi e delle parole con suoni simili e ricorrenti, con indicazioni che aiutano il bambino a memorizzarli e distinguerli. Ad esempio: i due principi fratelli si chiamano Ciapo e Giapo, Ciapo è sempre in ciabatte, Giapo ha una giacca gialla. Non nascondo che l’unico vero problema è stato mio: dovevo leggere bene e superare quello che mi sembrava uno scioglilingua. Mio figlio inizialmente ha reagito dicendo: “Sono uguali!”, ma abbiamo riletto, abbiamo usato i “trucchi” del libro per memorizzare e distinguere i suoni (Ciapo-ciabatte, Giapo-giallo). Tutte le schede e le tavole contenute sono a corredo e sostegno di questo traguardo.

Il programma prevede una applicazione costante nel tempo su un periodo piuttosto lungo, almeno se lo paragoniamo alla semplice lettura di una storia qualsiasi.

Risultati? In funzione della durata del programma non possiamo parlare di risultati: siamo praticamente a inizio del percorso. Inoltre, mio figlio non ha attualmente dei deficit quindi rientra in quei casi di applicazione in cui serve un sostegno “lieve”. Ho notato che dopo lo smarrimento iniziale di credere che i suoni fossero uguali, ha seguito benissimo la storia e le difficiltà proposte. Ogni tappa prevede non solo di riconoscere suoni simili ma anche di notare differenze tra immagini, educando l’orecchio e l’occhio allo stesso tempo.

L’esercizio proposto dal libro porta in modo assolutamente tranquillo come può essere la lettura di una fiaba a sviluppare una sensibilità ai suoni che si nota subito. Nei giorni in cui abbiamo letto la fiaba lui si concentrava spontaneamente sui suoni, atteggiamento che ho notato prima verso le parole inglesi.

Consiglio di prendere in considerazione questo programma da svolgere con calma e serenità – senza stress – nella fase di crescita linguistica dei bambini.

 


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