La sofisticata bionda fatale, il suo vecchio arcigno marito, un delitto e un sacco di soldi: gli ingredienti ci sono tutti per un perfetto noir e infatti La fiamma del peccato (Double Indemnity), film del 1944 diretto e sceneggiato da Billy Wilder e Raymond Chandler (famoso autore di romanzi hard boiled), è sicuramente uno degli esempi più rappresentativi e celebri del genere.
Tratto da un romanzo di James Cain e amato da Woody Allen, il film si sviluppa attraverso un lungo flash back: il protagonista, l’assicuratore Neff, confessa al dittafono del fido collega Keyes i dettagli del delitto commesso e architettato insieme alla perfida Phyllis Dietrichson, seconda moglie di un ricco avaro, per arraffare la coscpicua somma ricavata dopo la morte per infortunio di quest’ultimo. Ovviamente era stata proprio l’avvenente Phyllis a manipolare Neff affinché facesse stipulare la clausola milionaria all”ignaro marito (da cui il titolo originale del film, riferito alla “doppia idennità” riscossa in caso di incidente mortale).
Il piano sembra facile, ma Neff non ha fatto i conti con l’arguzia e l’ostinazione del suo collega e amico Keyes, incaricato dalla compagnia assicuratrice di scoprire le truffe e le falsificazioni; nè con la dolce figlia di primo letto del vecchio Dietrichson e con il suo ambiguo fidanzato. Ma soprattutto, non ha considerato l’indole serpentina della bionda Phyllis, la diabolica dark lady con il braccialetto alla caviglia, inaffidabile e manipolatrice…
la dark lady, Neff e Keyes
L’avvincente rievocazione del delitto irrisolto, l’ambientazione tipica e il fascino indiscutibile dei personaggi (indimenticabile Barbara Stanwyck nel ruolo della fatale Phyllis) rendono questo film imprescindibile per tutti gli estimatori del noir classico e delle sue cupa, torbida, irresistibile atmosfera.