Il CEO di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, ha incontrato Tim Cook di Apple Inc per poter iniziare una collaborazione con il colosso di Cupertino, California, nel settore dell’automobile
L’avvicinamento tra Fiat (oggi FCA) ed Apple Inc ha inizio otto anni fa: il 4 luglio del 2007, in occasione della presentazione della nuova Fiat 500, Sergio Marchionne affermò che “Fiat è la nuova Apple, la 500 il nuovo iPod“, come se avesse potuto leggere il futuro. Solo due anni dopo infatti, nel 2009, apre il cantiere di Google Inc e il progetto di una macchina che possa guidarsi da sé prende il via. L’idea di Apple Inc, un’automobile elettrica in grado di muoversi autonomamente, prende vita invece nel 2014, stimolando fin da subito l’interesse proprio di Marchionne e della Fiat.
I primi passi della Google self-driving car
Dal 2009 ad oggi, Google Inc ha potuto percorrere chilometri a sufficienza per poter trarre le prime conclusioni sui reali rischi e vantaggi che si possono correre e ottenere a bordo di un veicolo autonomo. Avendo percorso un totale di 1,7 milioni di miglia (l’equivalente di 7 viaggi Terra-Luna) con una ventina di Google Car, il marchio di Menlo Park, California, si è imbattuto in ogni tipo di situazione possibile sulle strade degli Stati Uniti, rimanendo coinvolta in 11 collisioni. Ciascuna di queste, assicura Chris Urmson (uno dei 15 ingegneri arruolati da Google per la realizzazione dell’automobile), non ha provocato seri danni alle vetture coinvolte, né ha causato feriti. In particolare, sottolinea Urmson, la Google self-driving car non è mai stata la causa degli incidenti citati: in ben sette occasioni, infatti, la vettura ha subito tamponamenti da dietro, spesso ferma ad un semaforo in attesa del verde, talvolta sulle highways. Questi risultati, uniti ad una spiccata abilità della Google Car nell’evitare numerose situazioni di rischio, sia con altri veicoli sia con biciclette, ha portato grande fiducia in casa Google, pur sapendo che la strada da percorrere è ancora lunga: la vettura di Urmson e compagni, infatti, ancora non può ancora percorrere strade innevate, riconoscere semafori temporanei, né stabilire se detriti sulla strada possano danneggiare o meno l’auto stessa. La Google Car, inoltre, non è in grado di riconoscere segnali umani, come nel caso di un posto di blocco. Tuttavia, Google Inc. promette di aver risolto tutte queste problematiche per l’anno 2020.
Il progetto di Apple e i contatti con Fiat
Un lustro dopo Google, anche Apple Inc ha deciso di affacciarsi sul mercato automobilistico, avendo come obiettivo quello di produrre un veicolo elettrico che non necessiti di un autista. La casa-madre di iPhone ha arruolato Steve Zadesky, ingegnere ex Ford, e Johann Jungwirth, ex CEO di Mercedes-Benz, per poter concretamente costruire un’automobile del tutto automatizzata, evitando in maniera netta accordi con i marchi (tra cui proprio Mercedes, BMW e Volkswagen) che già hanno mosso i primi passi in questa direzione. Storia diversa per quanto riguarda Fiat, con Marchionne che a maggio 2015 si è detto interessato al progetto di Apple e al possibile ingresso di iOS nel mondo dell’automobile. Il primo obiettivo è quello di installare a bordo delle vetture un programma chiamato CarPlay, che consente di accedere alle funzioni del proprio iPhone senza togliere gli occhi dalla strada. Sono ancora ignote altre pianificazioni da parte di Apple, che trova collaborazione da parte di Fiat nel silenzio stampa, ma due cose sono certe: Fiat intende entrare nel mercato delle auto di lusso e nel 2020 Apple sarà sulle strade, magari proprio con Fiat.