Le vendite sorprendenti sul suolo americano di Fiat-Chrysler non corrispondono a quanto accade nel mercato italiano, sempre più dominato da uno scarso senso di fedeltà a quelle tante realtà che si preoccupano di offrire vetture e camioncini d’alta qualità.
Tuttavia, ci può essere una via d’uscita in grado di migliorare definitivamente l’andamento del mercato. Questa via maestra conduce in Giappone, e lo farà nel seguente modo: la Chrysler venderà in Messico delle berline prodotte in Thailandia dalla multinazionale nipponica Mitsubishi. I facili entusiasmi suscitati dall’approvazione di una simile manovra - apparentemente ad ampio respiro - sono stati subito frenati dalle dichiarazioni provenienti dal quartier generale di Tokyo della Mitsubishi; l’operazione, infatti, riguarderà poche decina di migliaia di veicoli e non andrà oltre il paese centroamericano.
Tuttavia, stando a quanto afferma il prestigioso Nihon Kaizei Shinbun ci sarebbero altri partner favorevoli ad una collaborazione con Fiat-Chrysler. Uno di questi potrebbe essere Mazda, che di recente ha rotto lo storico sodalizio che la legava a Ford. Inoltre, Marchionne e il suo “equivalente” presso la Mazda, Masamishi Kogai, hanno già stretto un accordo per produrre la MX-5 sia con il marchio Fiat che con quello Abarth.
In un primo momento era stata coinvolta anche Alfa Romeo, ma poi l’ad italiano ha preferito fare dei passi indietro riservando alle fabbriche made in Italy la messa a punto dei vari modelli della casa del Biscione. Un altro partner meritevole d’attenzione è Suzuki, reduce dalla rottura con Volkswagen poiché orientato verso la fornitura continua di motori Diesel Multijet Fiat per i propri veicoli. Quello che si presenta, quindi, è uno scacchiere strategico e commerciale davvero interessante, con diverse pedine che non aspettano altro di compiere la prima mossa.