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Fiat: contratto aziendale ovunque, modello Pomigliano. Rivolta operaia?

Creato il 21 novembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Fiat: contratto aziendale ovunque, modello Pomigliano. Rivolta operaia?La Fiat gira pagina, gli accordi saranno aziendali, una sorta di  contratto di Pomigliano, peggiorativo rispetto a quello nazionale e non siglato dalla Fiom, braccio metalmeccanico della Cgil, escludendo di fatto tale organizzazione dalla rappresentanza in fabbrica. Insomma si preannuncia una situazione tragica.

Lo sostiene la Cgil chiedendo a Cisl e Uil di muoversi insieme per difendere il diritto alla rappresentanza sindacale, e al governo di interrogare Fiat sul piano industriale.

“Ancora una conferma del carattere destabilizzante delle scelte che l’azienda continua a compiere, con il fondato timore che il vero obiettivo sia quello di estendere il contratto di Pomigliano costruendo così, per questa via, il contratto nazionale del gruppo”, si legge in una nota del segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere.

Tale scelta, aggiunge il sindacalista, “porterebbe inevitabilmente all’esclusione di un sindacato fortemente rappresentativo come la Fiom Cgil dall’esercizio dell’attività sindacale negli stabilimenti del gruppo automobilistico. Se così fosse non ci potrebbe che essere la nostra contrarietà”.

Fiom non ha siglato gli accordi di Pomigliano e Mirafiori.

“Se la decisione di Fiat di applicare il contratto di Pomigliano in tutti gli stabilimenti del gruppo risultasse vera, sarebbe utile fare fronte comune con Cisl e Uil per difendere la garanzia dei sindacati di essere presenti nei luoghi di lavoro ed essere liberi di esercitare la loro prerogative”, aggiunge Scudiere concludendo che “sarebbe utile che il nuovo governo chiedesse conto alla Fiat del nuovo piano industriale e degli investimenti”.

Fiat ha inviato una lettera ai sindacati in cui annuncia la disdetta dei contratti di lavoro attualmente in vigore negli stabilimenti auto italiani dal 31 dicembre prossimo.

Una fonte del gruppo ha spiegato che si tratta di una iniziativa propedeutica alla definizione del contratto nazionale del gruppo Fiat Auto che dovrà sostitituire i contratti di lavoro atttualmente in corso.

L’iniziativa è parallela e contemporanea alla uscita di Fiat da Confindustria alla fine di quest’anno.

Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, parla di “un’azione molto forte e grave, anche nel rapporto con i sindacati”.
“Visto che la Fiat si e’ resa disponibile a promuovere incontri finalizzati a realizzare accordi uguali e migliorativi – ha aggiunto il sindacalista – noi raccogliamo la sfida e chiediamo l’immediata apertura di un confronto e di tavoli per dare continuita’ ai diritti gia’ acquisiti”. La decisione della Fiat, ha poi sottolineato, “non era prevista”. Palombella ha infine espresso l’auspicio che si arrivi presto a nuovi accordi e che dal prossimo gennaio “non si apra una jungla” altrimenti il sindacato “mettera’ in atto tutti gli strumenti e le iniziative di lotta a sua disposizione”.

“E’ la conferma della volonta’ dell’azienda di procedere alla ‘pomiglianizzazione’ gli stabilimenti auto, compreso quello della Sevel” dichiara il segretario provinciale della Fiom Chieti, Marco Di Rocco, che ha convocato lo sciopero di 8 ore nel turno di straordinario di sabato 26 novembre contro la “decisione della Fiat di disdire gli accordi sindacali a partire dal primo gennaio 2012″.

  “Purtroppo si sta verificando quello che denunciavamo da tempo, all’uscita da Confindustria corrisponde la ‘pomiglianizzazione’ di tutti gli stabilimenti Fiat d’Italia – sottolinea Di Rocco – i primi di dicembre l’azienda convochera’ una riunione a Roma per chiedere ai sindacati di sottoscrivere accordi come quello in vigore nello stabilimento di Pomigliano. Abbiamo avvisato gli operai e alla Sevel e’ gia’ stato indetto lo sciopero di 8 ore per sabato 26 novembre. Faremo le nostre proposte a Fiat, ma quello che chiediamo con forza e’ che l’uscita dal contratto nazionale non peggiori le condizioni di vita degli operai”.

 


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