Enel il gruppo pubblico dell’energia è pronta a utilizzare la sua grande rete di cavi elettrici per portare la fibra ottica nelle case.
Negli uffici della sede centrale della Telecom sicuramente in questi giorni c’è grande mobilitazione, colpa o merito del governo Renzi che cerca di restituire al controllo pubblico le grandi reti infrastrutturali di telecomunicazioni, a cominciare dalla banda ultra larga.
Telecom Italia con le sue reti in rame e in fibra che sono le più estese del paese, tarda però a dare un servizio decente alla totalità degli utenti. Se nelle grandi città, la fibra ottica è presente e addirittura c’è un gara con Fastweb per aumentare la banda disponibile, in molte parti d’Italia l’ADSL non è nemmeno presente.
Sembra che ci sia un paese di fascia A e un paese di fascia B, tutto ciò in un’Europa che a livello di fibra ottica e di servizi Internet corre 10 volte l’Italia. In questo campo entra di prepotenza l’Enel, che con la scusa di cambiare tutti i contatori elettronici presenti a livello nazionale montati nel 2006, circa 33 milioni, potrebbe implementare la fibra ottica negli appartamenti e condomini.
L’Enel vanta 1.2 milioni di Km di linee elettriche e 450mila cabine di distribuzione a circa 50-100 metri dagli edifici. Telecom ha un terzo di cabine e in media a 300-350 metri dalle abitazioni, quindi una capillarità molto elevata che potrebbe potenzialmente risolvere il problema delle aree di copertura attuali.
Una cosa però è certa, se dovesse andare in porto quest’operazione con il sostegno dello Stato, sia Telecom che Fastweb potrebbero rivolgersi a Bruxelles per violazione delle norme comunitarie.
Ecco spiegato la recente accelerazione dei due operatori sullo sviluppo dei progetti fibra: sicuramente hanno il fiato sul collo da parte dello stato che vede l’azienda elettrica come candidato migliore per accelerare sulla banda di ultima generazione.