Fibra ottica: Fate spazio passa la Fibra

Creato il 11 giugno 2015 da Enjoyphone

E’ stata presentata la Bozza del decreto comunicazioni a Bruxelles, la quale prevede che le società che hanno un’infrastruttura di rete, dai servizi pubblici alle fognature, la mettano a disposizione per far passare la fibra ottica. Inoltre, è stato confermato un meccanismo di incentivazione per gli utenti.

Il governo cerca di dare una accelerata sulla realizzazione della nuova struttura per le telecomunicazioni, e il decreto dovrebbe approdare in consiglio dei ministri a breve. Questa bozza prevede al fine di implementare la banda ultra larga sull’intero territorio nazionale dei contributi in forma di “Vaucher” agli utenti che ne richiedano l’attivazione, in più creeranno un fondo per il finanziamento degli investitori per la rete 4G.

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Per limitare l’impatto dei lavori di posa della fibra si cercherà in tutti i modi di sfruttare le reti esistenti o gli interventi di manutenzione delle stesse.

Cosa significa tutto cio?

Che si potrà passare la fibra ottica anche nella rete fognaria, rete ENEL, strade, semafori, nella rete del gas, ferrovie, acquedotti o impianti di trattamento delle acque reflue, l’importante è che sia concessa l’autorizzazione all’accesso delle proprie infrastrutture fisiche.

Si tratterà di un meccanismo che permetta di costruire l’infrastruttura senza ulteriori “tracciature”, e quindi senza spese troppo esose che andrebbero sulle spalle dell’utenza finale, idea molto interessante questa proposta dal governo. Il decreto sta per essere varato e gli operatori restano alla finestra per poi far partire le “prenotazioni” e candidarsi ad operare il servizio con le loro proposte, speriamo ragionevoli.

L’operatore può rifiutare l’accesso alle sue strutture fisiche e alle reti di sua competenza per:

  • Assenza di spazio per ospitare la nuova rete
  • Assicurare l’integrità e la sicurezza delle reti
  • Ragioni di sicurezza e sanità pubblica
  • Rischio di gravi interferenze nei servizi di comunicazione

L’operatore ha 60 giorni per rifiutare l’accesso che deve essere comunque consentito a condizioni eque e ragionevoli, del tipo: io usufruisco della rete non di mia proprietà e in cambio do un “obolo” per il passaggio. Chiaramente all’autorità spetta anche la determinazione del prezzo (obolo) di accesso, che deve essere tale da permettere all’operatore di rete che consente l’accesso di recuperare i propri costi di servizio e manutenzione, sperando che questi costi non gravino sulla testa dei malcapitati Italiani che si ritroverebbero un aumento in bolletta causa passaggio di reti estranee al loro servizio.

Tutto oro quello che luccica?


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