Fiducia

Creato il 14 dicembre 2010 da Greg Petrelli
Fiducia, la parola che oggi ha fracassato le palle e le tiepide speranze di democrazia a più di un Italiano. Se devo essere sincero, sono contento di come sia andata la giornata: quello che veramente mi interessava del 14 dicembre a livello nazionale slitta "magicamente" a gennaio; a livello internazionale invece sono contento per la liberazione di Assange. Su cauzione, ai domiciliari (con il braccialetto eletronico); una vittoria di Pirro insomma, ma con te, Julian abbiamo già vinto. Sempre che non bombardino i server di WL e uccidano quella complessa rete di geek che stanno dietro alla fonte di scoop più grande dall'Arcangelo Gabriele a oggi. Apro una breve parentesi in merito all'Arcangelo Gabriele e a come una volta non esistesse il concetto di "verificare le fonti", quindi tutto sommato non è così strano che questa storia abbia preso piede. Un po come il mito della cecità degli onanisti.Torniamo ad altri ben più seri grattacapi: Berlusconi e la fiducia. Ma soprattutto la Fiducia in se, come concetto estemporaneo; in Italia a livello politico questo giorno, il 14 dicembre 2010 ci insegna, una volta di più, come sia sempre malriposta: gli elettori che hanno votato Berlusconi sperando che qualcosa potesse cambiare o non capiscono quello che succede (va detto in loro difesa che la natura non è stata troppo gentile con il loro S.N.C.) o leggono Libero, oppure hanno mal riposto la propria fiducia. Di contro chi NON ha votato Berlusconi, prima ha posto la propria fiducia nelle mani di gente tipo, chessò, Alfonso Pecoraro Scanio, Massimo D'Alema, Piero Fassino, Sergio Cofferati, Sergio Chiamparino, Francesco Rutelli, non già sperando che qualcosa di buono per l'Italia facessero costoro (ah come puzzo di retorica stasera !), ma sperando almeno di arginare il nano, cosa che solo il pacioccoso democristiano è riuscito a fare.Ma soprattutto mi chiedo come sia possibile aspettarsi che oggi saremmo usciti da un incubo, con la bacchetta magica. Con un voto di sfiducia far tornare (beh tornare è una parola grossa) la democrazia in Italia. Beh è un pensiero piacevole nel quale accoccolare gli alvei più reconditi del proprio cervello, tuttavia non ci si stupisca poi se la gente vota ancora PD !In un Sistema così complesso e rodato da anni e anni di schermagli grandi e piccole, campagne mediatiche, compravendite (non solo di senatori), tangenti, bandiere voltate e soldi sperperati davvero ci siamo illusi che tutto finisse così, di botto, da un giorno all'altro? Grazie a un fascista accomodante e pigro e a quattro avvocati che si sentono goliardi a sfidare il padrone?
Le urla e gli spari sono solo rumori. Abbastanza forti da coprire una discussione sul futuro del paese, che è più incerto che mai e nessuno può dire il contrario senza estrarre un documento riservato, una fideiussione o una pistola. E tra tutte le cose che potevano colpirci, tra tutti i fatti che potevano fare notizia, tra le auto di poveri cristi bruciate in piazza (e le camionette della GdF che con le nostre sudate tasse paghiamo), immolate sull'altare di non so quale barbara divinità della democrazia, solo una pistola estratta. E che notizia sarebbe un uomo aggredito e picchiato che tenta di difendersi come può ? In preda alla paura e all'adrenalina, non giustifico il suo atto intimidatorio (anche se sarebbe da verificare il contesto), tuttavia non è scappato nemmeno il morto e ci facciamo trascinare in una caporetto mediatica per colpa di un fotografo curioso e dei giornalisti approssimativi. Lui aveva lo stesso diritto che avevano i ragazzi di mettere a ferro e fuoco la città di Roma, l' Urbe. Mi contesterete dicendo che lui ha un obbligo morale, etico e legale nei confronti dello stato. Ma cari miei, lo abbiamo tutti quell'obbligo, se non contrattuale, etico e morale; eh si, perchè lo stato SIAMO noi, e finchè non ci decideremo a esserlo altri decideranno al posto nostro e non sapremo fare altro se non lamentarci.

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