Partiamo da una doverosa premessa. Non sono nessuno. Tanto come persona quanto come giornalista. Non sono un professionista, ma solo un praticante che piano piano si avvicina al momento in cui proverà a diventare giornalista sul serio.
Ho sempre avuto una speciale passione per la geografia. Quando ero piccolo la esprimevo con domande estenuanti sul significato delle targhe automobilistiche e soprattutto mi divertivo a riconoscere le bandiere del mondo. E, contrariamente alle convinzioni di Bart Simpson, col tempo un maschietto impara che le capitali degli Stati non sono poi così difficili...
La bandiera della Cecoslovacchia è uguale
a quella dell'attuale Repubblica ceca.
Ma la Cecoslovacchia si è sciolta nel 1993
Ma, divagazione a parte, so da molto tempo ormai che uno Stato dell'Europa centrale chiamato
Cecoslovacchia non esiste più dal 1° gennaio 1993. Leggere quel nome (quattro volte) in un articolo di giornale mi lascia più che perplesso. Non ho alcun diritto di giudicare, ma so per certo che un errore del genere non mi lascerebbe alcuno scampo all'esame di stato. Giustamente, perché è molto grave. Mi dispiace leggerlo però, da lettore e da futuro giornalista. Il collega che l'ha scritto l'avrà fatto sicuramente in buona fede, però l'errore - grave - c'è. Ed è un peccato, perché la notizia mi aveva incuriosito ed è carina. Un autoarticolato incastrato sui tornanti della strada statale 194 tra Vizzini e Monterosso Almo (credo che sia uno dei tratti con obbligo di catene da neve, tra l'altro).
Non è pignoleria, la parola "Cecoslovacchia" l'ho letta qualche altra volta sulla stessa testata, Radio Trasmissioni Modica (Rtm). Le parole, anche quando sono nomi di Stati, sono importanti.