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Fiera di Bologna: impressioni

Creato il 22 marzo 2012 da Altovolume

Fiera di Bologna: impressioni

Fiera del Libro per Ragazzi_Wall

La fiera del Libro per Ragazzi di Bologna è principalmente una fiera per addetti ai lavori perchè là dentro si lavora davvero. Non assomiglia a una normale fiera/mercato, dove il lavoro consiste nel vendere la merce a gente ignara e no. Assomiglia più a un incrocio tra una vetrina e un ufficio di collocamento. Quando si entra si viene accolti da una wall gigantesca, dove chi vuole può lasciare il proprio contatto e sperare di essere notato/contattato. 

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Paese ospite_Portogallo

All'inizio, a due passi dall'entrata, c'era anche la mostra del paese ospite e la mostra degli illustratori. Il paese ospite era il Portogallo, e la mostra consisteva in illustrazioni (bellissime) dai colori caldi e vivi posizionate in valigie aperte. Una presentazione d'effetto. E qua e là erano sparse scale verdi dove erano incastonati libri e albi da sfogliare. Suggestivo. La mostra degli illustratori. Avrei voluto fotografare tutto ma la macchina fotografica era morta. Avrei voluto comprare il catalogo ma costava la bellezza di 35€. Quindi mi sono limitata ad osservare tutti i disegni, godendomeli uno per uno, con un occhio particolare agli illustratori Giapponesi e Svedesi. La cosa 'bella' di questa mostra è che tutti possono provare a parteciparvi: basta inviare nei tempi i propri lavori e una giuria selezionerà una parte di questi, da tutto il mondo, e tra questi ne uscirà un vincitore. Credo che vittoria a parte ( tra parentesi illustrazione che non mi piace molto, questa) sia già importante per un illustratore poter partecipare a una mostra simile. 
Fiera di Bologna: impressioni
Restando in tema illustrazioni. Per tutto il giorno in fiera ho visto code a diversi stand, osservando meglio ho visto che erano giovani speranzosi armati di cartellette giganti in fila per un posto di lavoro. Ho sbirciato alcuni editori che esaminavano diverse illustrazioni...beh, wow. Io -che non me ne intendo di illustrazioni- credo sia difficile scegliere l'illustratore giusto per il tipo di storie che hai in mente di pubblicare. 

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Fabian Negrin_Orecchio Acerbo

Oltre agli illustratori c'erano ovviamente gli editori. Tantissimi. Vederli tutti credo sia impossibile. E' stato interessante avere una panoramica sulla produzione mondiale, cosa che non è stata aiutata dalla disposizione mista degli stand, del tipo italiani-iraniani-brasiliani, libri diversi tra loro: bella idea, ma scomoda. Mi sono soffermata allo stand dell'Orecchio Acerbo perchè ne sono innamorata. A questa fiera non si può vendere, ma alcuni (soliti italiani?) vendevano ugualmente, e la gente comprava. Comunque all'Orecchio Acerbo si comprava e volevo comprare qualcosa, ma pure qua un intoppo. C'era un disegnatore molto bravo che faceva disegni e io ovviamente lo volevo. Ma avevo davanti qualcosa come 7/8 giapponesi. E Fabian Negrin non disegnava al modo scazzato dei disegnatori nelle fiere del fumetto, a mo' di macchina. No, lui disegnava con i pastelli a cera e per ogni disegno ci metteva un certo impegno e tempo ( due anni fa, Lucca Comics: Enomoto ci mise due minuti per fare un disegno striminizito sul retro di una sovracoperta). Mi sono fermata anche alla Beccogiallo per vedere meglio la loro produzione, l'apprezzamento è ulteriormente salito.

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Kodansha_Fiera del Libro per Ragazzi

E....ci dovrei mettere secoli a descrivere ogni stand che ho visto, quindi mi limiterò allo stand della Kodansha, che non sapevo si trovasse a Bologna. Osservando per bene mi sono fatta un'idea su cosa si produca oltre ai manga in una casa editrice giapponese come quella. A parte la straordinaria produzione di manga di tutti i tipi, dai più scrausi a quelli più raffinati, c'erano anche tanti libri bellissimi dai colori tenui e acquarellati e fatti in carta di riso probabilmente. Con storie a volte semplicissime, che capivo anch'io solo dai disegni e dalle espressioni. C'erano anche le storie dei miti nel classico stile antico in volumi  per bambini (in altri stand orientali).

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Editore svedere, a caso

Altra cosa che mi ha colpita è stata la blindatura di certi stand stranieri, come quello della Candlewick Press, l'editore di Jon Klassen dedotto dai disegni: c'era un lungo bancone con tanto di vetro -da cui potevi sbirciare- per impedire alla gente di poter scuriosare. Si entra solo su appuntamento, perchè là dentro, su comodi tavolini colorati, si fanno affari. Molti stand (sopratutto stranieri) erano organizzati così, e avere gente che ti gironzola attorno e sta ad ascoltarti potrebbe essere fastidioso. Mentre quasi tutti al proprio interno avevano tavolini, comode poltrone, aperitivi...quando si fanno affari si deve stare comodi gente. Giornata stancante.

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Libro pop-up di bidoni per il riciclo

Mi ha aiutata ad avere una visione d'insieme, come è strutturato un paese straniero rispetto all'Italia. Inutile dire che noi siamo anni luce da qualsiasi realtà moderna. Una traduttrice olandese ha detto che in Olanda, molto piccola rispetto all'Italia a livello di territorio, esistono qualcosa come 1500 librerie che vendono solo libri per ragazzi. Che io sappia qui al Nord, tra Brescia e Milano esiste solo La Libreria dei Ragazzi di Roberto Denti che è specializzata in questo settore, solo 3 in Lombardia. Oppure 'ben 3' considerando la situazione italiana ?Comunque altra cosa che mi ha stupita: editori italiani e stranieri che vanno a stampare in Cina perchè costa poco, la metà. Non pensavo fosse così diffuso. Gli stand dei cinesi erano anche di aziende di questo settore che si volevano far conoscere.
Bologna Ragazzi Award_Vincitori(QUI)

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