Difendiamo la scuola pubblica
Il pensiero pronunciato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sulla scuola pubblica ha provocato un’ondata di polemiche che ha visto scendere in prima linea per la difesa dell’istruzione statale anche personaggi dello spettacolo come Jovanotti, Roberto Vecchioni e Neri Marcorè. Intanto nel web si sta organizzando la manifestazione studentesca del prossimo 12 marzo.
Jovanotti è intervenuto dichiarando: «La scuola pubblica va difesa, curata, migliorata. In quanto idea e poi proprio in quanto scuola, con i ragazzi, gli insegnanti, i banchi, le lavagne. Bisogna amarla ed esserne fieri». E prosegue: «C’è da imparare anche dalle ignoranze, non solo dai saperi selezionati. La scuola è per tutti, deve essere per tutti». Precisando che «quando nostra figlia è arrivata all’età della scuola io e mia moglie ne abbiamo parlato e abbiamo deciso: scuola pubblica. Potevamo permetterci di scegliere e abbiamo scelto. Abbiamo pensato che fosse giusto così, per lei. È nostra figlia ed è la persona a cui teniamo di più al mondo ma è anche una bimba italiana e l’Italia ha una scuola pubblica. Sapevamo di inserirla in una realtà problematica ma era proprio quello il motivo della scelta».
La Rete degli Studenti e l’Unione degli Universitari si dichiarano sconcertati per le parole di Berlusconi sulla scuola e in un comunicato stampa scrivono: «Ogni giorno ormai sentiamo calpestata e negata la nostra Costituzione, che per chi governa solo per se stesso diventa un problema, tanto da dover continuamente prendere di mira i pilasti e i valori su cui si basa. Il 12 marzo saremo di nuovo in piazza per difendere la dignità e i diritti dell’Italia, per difendere la scuola e l’università pubblica, per gridare che questo Paese non è più disposto a sentire quelle parole e a vedere negata e stravolta la Costituzione Italiana».
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