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"Figgatta de Blanc": il Genere Regressive!

Creato il 14 marzo 2016 da Marco Giorgio @MarcoGiorgioGM

Scritto da Marco Grande Arbitro

Non ho più soldi da spendere per la musica. E mi dispiace davvero un casino... Tolte le spese serie ed obbligatorie, rimangono pochissimi spiccioli per il cinema e per il cibo spazzatura. E alle due cose non rinuncio: specialmente alla seconda. Poi mi fanno:

"Oh, ma scaricati Spotify: che ti fa ascoltare la buona musica senza rubare!"

Si, lo so: sono un troglodita arretrato. Con questa scoperta mi si è aperto un mondo! Ho recuperato ondate di album arretrati... Con immensa gioia sono riuscito ad ascoltare anche " Figgatta de Blanc": l'ultimo album di Elio e le Storie Tese. Quindi beccatevi questa recensione veloce-veloce!

Rimango sempre basito nel leggere i pareri musicali della gente. Su " Figgatta de Blanc" ne ho sentite di tutti colori: c'è chi lo giudica un ottimo album; chi un pessimo album; chi un album ok; chi un album meh. Trovo sempre pareri totalmente divisi, proprio come accade con i film blockbuster. Ciò nonostante tutti sono concordi nel dire che gli Elio e le Storie Tese sono tra i migliori musicisti in Italia . Come fan sfegatato, anch'io la penso così. Tuttavia, da persona razionale, mi accorgo che questo concetto si sta trasformando in una frase fatta. Una frase che tutti diranno per mostrare che sono i #massimiesperti dell'argomento. Come dire: "Pippo Baudo è un professionista", "Si stava meglio quando si stava peggio" o "Non esiste più la mezza stagione". Chissà quanto queste persone sappiano realmente di Elio e le Storie Tese...
Polemica a parte, " sticazzi": andiamo avanti.

L'ultima volta vi ho detto che " L'Album Biango" mi era piaciuto. Anzi, mi piace ancora. Ci sono però delle cosette d'aggiungere. Dopo aver scritto il post, mi sono accorto che avevo sempre meno voglia di riascoltarlo. Magari preferisco riascoltarmi album classici come " Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu" o " Esco dal Mio Corpo e Ho Molta Paura". La verità è che quell'album non mi prendeva più i tanto, nonostante fosse un buon album alla Elio. L'ho ricominciato a riascoltarlo ed assaporarlo, come si deve, solo con l'uscita di " Figgatta de Blanc". Ho capito la verità su "L'Album Biango": Elio e amici sono invecchiati . Ma questo non è un male, semplicemente sono degli uomini anche loro... " L'Album Biango" è un album che va tra il " giù di tono" ( forse anche il flemmatico) e il rilassante, ovviamente messi da parte tre/quattro geniali brani.
Ho avuto paura che anche " Figgatta de Blanc" potesse essere su questo filone...
Devo dire che non è stato così! Da cosa me ne sono accorto? Dalla voglia di riascoltarlo! Appena finito di sentire " Figgatta de Blanc", mi è venuta voglia di risentirlo da capo. Ogni giorno lo ascolto almeno un due/tre volte di fila. Una cosa del genere non mi capitava dai tempi di " Cicciput": il primo album di Elio e le Storie Tese che comprai. Senza perdere altro tempo, passo a parlarvi dei 15 brani dell'album:


1) " Figatta del Blanc "= citazione a parte dell'album dei Police " Reggatta de Blanc", questa introduzione è una velocizzazione reverse di " Adolescenti a Colloquio. Improvvisamente, Tremoto" apparso nello storico " Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu". Citazione nostalgica o trucco per ricordarci che qualche mese fa sono usciti i primi tre album rimasterizzati? Chissà! In ogni caso mi aspettavo un introduzione di più originale;;
2) " Vacanza Alternativa ": rimango sempre stupito nel vedere come Elio & Company siano in grado di cantare delle cose più futili. Oggi tocca alle vacanze con la nonna, che finiscono con lo strano incontro del transessuale di " Cinquecento" (" E sono 50000 di bocca e 100000 scopare"). Il brano e un pezzo funk che ti entra bene in testa. Non sarà il brano migliore, ma è un buon modo per aprire l'album;
3) "": Rocco Tanica torna nei panni di Sergio Antibiotice e ci canta una canzone da piano bar. E' abbastanza gradevole, perfino Paola Folli e Nick The Nightfly fanno la loro bella figura. Un brano di Rocco Tanica non si sgradisce mai;
4) " Parla come Mangi ": un testo per deridere tutte le persone che parlano solo con termini inglese perchè " fa fico". E' interessante vedere la partecipazione vocale di Cesareo, Faso e Rocco Tanica ( oltre ovviamente a quella di Elio). Anche qua non abbiamo il migliore brano del gruppo, ma è abbastanza orecchiabile. Inoltre, a mio modestissimo parere, nel finale c'è il Mangoni più comico di sempre. Ne sentivamo la mancanza;
5) " Il Mistero dei Bulli ": una canzone che denuncia i bulli nelle epoche storiche. Mi sembra di risentire una nuova " Luigi il Pugilista". Carina, ma flemmatica. Il finale fischiettato mi fa ricordare felicemente " Chanson Baladée";
6) " China Disco Bar ": qua l'album inizia ad ingranare. Ascoltiamo un brano divertente che si rifà alla disco dance asiatica. Quando gli Elii parlano dell'oriente gli si illuminano gli occhi! Davvero un bel pezzo. Nel finale c'è un coatto intermezzo di Lillo & Greg, dove introducono il prossimo brano. Per un attimo ho sperato in una collaborazione con i Latte e i Suoi Derivati. Cazzo, sarebbe stato magnifico;
7) " Il Quinto Ripensamento ": abbiamo sentito questo brano nella serata delle cover sanremesi. Riprendendo Walter Murphy, che sua volta aveva trattato la " Sinfonia n. 5" di Beethoven, Elio e le Storie Tese ci mostrano che danno il meglio di se nelle cover. Certo: il testo sembra più una parodia improvvisata uscita da una puntata di " Parla con Me", ma da davvero una cazzo di carica! Divertentissima ( pseudo) cover;
8) " Bomba Intelligente ": per un momento diventiamo seri. Ci sale il magone nel risentire la voce del carissimo Francesco di Giacomo ( voce storica del Banco del Mutuo Soccorso, defunto nel 2014). Questa canzone venne scritta nel 2004 da Francesco di Giacomo, tuttavia non riuscì mai a completarla. Il pezzo è una critica alla Guerra d'Iraq del 2004, appunto dominata dalle suddette bombe intelligenti. Elio e le Storie Tese sono stati chiamati a completare il pezzo. Jantoman fa magie con le tastiere, Paola Folli da il giusto supporto vocale. Il violino elettrico di Mauro Pagani chiude degnamente il brano. Chi critica l'album, reputa che il pezzo ci sia finito per sbaglio... In ogni caso, su una cosa siamo tutti d'accordo: questo brano è un capolavoro che non si ascolta tutti i giorni. Magnifico;
9) " Inquisizione ": gli Elii tornano a fare satira religiosa. Questa volta non riescono al 100%... Il testo è banale, ma almeno la musica è ok. Il delirio finale di Mangoni è magistrale;
10) " Ritmo Sbilenco ": credo fortemente che questo brano sia il simbolo di tutto l'album. Sono sicuro che diventerà un nuovo cult del gruppo. E' una bella critica al mondo della musica e alla ricerca di nuovi generi musicali. Nonostante si voglia fare regressive, si finisce per fare progressive. Si inizia citando i Jethro Tull e si finisce con la classica. Si cambia più volte tempi e cantanti, un Cesareo così scatenato non lo vedevo da tempi. Si sente davvero una voglia di sperimentare e di " confondere i codici" con il nonsense. Magnifica anch'essa;
11) " Il Rock della Tangenziale ": il tema di questa canzone farà di certo gioire il Celentano più ambientalista. Il resto è così-così. Non voglio criticare il duetto con J-Ax, anzi può anche stare. Diciamo che è un pezzo non troppo brillante, almeno a me non mi ha preso troppo;
12) "": agli EELST piace tanto omaggiare i diversi generi. Adesso tocca ai ritmi tambureggianti dell' Africa più scatenata. Ritmi diversi da quelli sentiti in " Parco Sempione". Alla fine questa canzonetta ti entra nella testa e la canticchi pure;
13) " I Delfini Nuotano": un geniale pezzo finto-serio, dove si vuole lasciare una giusta morale a basso costo. Per il resto, vediamo il coinvolgimento canoro di tutti i membri del gruppo. Non manca nemmeno una citazione del parrucchiere Carmelo. Si sperimenta abbastanza, anzi potevano portare questo pezzo a Sanremo. E' un ottima chiusura d'album... Ok, ok... Stavo scherzando. Recensisco anche gli ultimi due pezzi finali;
14) " Il Primo Giorno di Scuola ": sinceramente, questa canzonetta non la sopporto. Per carità, non è il peggio del peggio di Elio... Ma proprio non riesco a dargli senso d'esistere. Salvo solo il video di Sio, sorry;
15) " Vincere l'Odio ": la notizia della terza partecipazione a Sanremo mi ha lasciato perplesso. Quando ho saputo dell'assenza musicale di Rocco Tanica ( per colpa del contratto vincolante del Dopo Festival) la perplessità è diventata scetticismo. Dopo aver ascoltato il nuovo brano sanremese sono rimasto dubbioso. Ho dovuto riascoltarlo svariate volte. Alla fine ho capito il problema. La canzone inizia benissimo, andando avanti esplode e poi scema sempre più nel finale. Peccato davvero, perchè l'idea ( anche se riciclata) era molto buona. In ogni caso, " Vincere l'Odio" diventerà un cult del gruppo. Amen;
Extra) Traccia fantasma: ok, Wikipedia la riporta... Io ancora non l'ho ancora captata, quindi non la commento.

Bisogna ammettere una cosa. Ormai Elio e le Storie Tese sono lontani, da almeno un bel pochino di anni, da quei ritmi zappiani che gli avevano caratterizzati. Forse si è abbandonato il maestro Frank Zappa per seguire uno stile proprio, forse i ragazzi sono semplicemente invecchiati e basta. Ma sicuramente hanno ancora qualcosa da dire. " Figgatta de Blanc" è molto più ricercato e pensato de " L'Album Biango", si vede c'è che un minimo di sperimentazione. Azzarderei dire che c'è perfino qualcosa in più rispetto a " Cicciput" e " Studentessi", ma forse qua è il gusto personale a parlare. E' un album vissuto a 360 gradi da tutti gli attuali componenti ( ufficiali e non) del gruppo, specialmente per: Jantoman, Vittorio Cosma e Paola Folli che ricevono più spazio. Anzi, per la prima volta non mi sento di esclamare la classica frase nostalgica: "Se Feiez fosse ancora vivo..."
( Sigh, quanti ci manchi Paolone).
Insomma: non è un album perfetto, ma lo considero un ottimo lavoro. Vale davvero la pena di sentirlo. Se devo dargli un voto gli do un 7,5 su 10. Appena avrò quei spiccioli andrò a comprarlo.
Detto ciò ci salutiamo...


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