Finalmente il tormentone (e tormento) è terminato. Credo che anche la maggior parte dei tifosi "filosocietari", anche se non lo ammetteranno mai, siano moderatamente delusi dalla campagna acquisti rossonera, delusione figlia delle aspettative fasulle create all'inizio di questa maratona sempre più insostenibile che è il calciomercato.
Se Galliani a fine maggio avesse detto: "Cari tifosi, la situazione è quella che è ... l'ultimo bilancio si è chiuso con un passivo di 70 mln, dobbiamo tenere conto dell'imminente fair-play finanziario Uefa, i mercati azionari stanno crollando intaccando sensibilmente il capitale dell'azienda dell'azionista di riferimento, il capitalismo stà affrontando la più grave crisi della sua storia con scarse possibilità di uscirne indenne, e per di più, anche se non dovrei dirlo, lo stesso azionista di riferimento è in attesa di prendere una bella scoppola riguardo il lodo Mondadori. Quindi non aspettatevi impossibili investimenti per tornare protagonisti in Europa, per il momento ci dedichiamo al nostro orticello ... in fondo siamo campioni d'Italia e prometto ... anzi, garantisco, che, sia pure in economia, faremo di tutto per mantenere la leadership in Italia e, se possibile, per rinforzare la squadra."
Ecco, se avesse espresso (anche con parole sue) questi concetti, avrei anche potuto valutare positivamente la campagna acquisti appena conclusa. Ma i "regali del Presidente" per la vittoria dello scudetto, i vari Mister X (con tanto di identikit), l'assalto ad Hamsik respinto con perdite da De Laurentiis (in election time), la presunta trattativa per Fabregas, il sondaggio per Schwainy, le ultime voci su De Rossi e tutto il resto hanno creato aspettative andate deluse al momento di tirare le somme.
Con quali prospettive affrontiamo la nuova stagione? In Europa possiamo puntare a migliorare le ultime deludenti stagioni sperando in un accesso ai quarti (traguardo raggiungibile anche lo scorso anno). Una semifinale sarebbe un successo.
In Italia siamo in pole position. L'Inter sembra in regresso, ha perso un bomber del calibro di Eto'o, e deve assimilare novità tattiche di difficile metabolizzazione.
La Juve è una vera incognita, la Roma è una "santabarbara", la Lazio si è rinforzata ma sembra ancora troppo indietro per impensierire seriamente il Milan.
Ma attenzione al Napoli. Considerare già vinto il 19° scudetto sarebbe un errore molto grave. I partenopei avevano già una buona squadra lo scorso anno. Anche se la rosa mancava di profondità hanno avuto la fortuna (o la bravura dello staff di preparatori) di subire pochissimi infortuni, permettendo a Mazzarri l'utilizzo di quei 13/14 giocatori che ne hanno costituito l'ossatura principale. Quest'anno è stata migliorata la qualità delle seconde linee, cosa utile tanto per affrontare con maggiore tranquillità gli impegni di Champions League, quanto per sopperire ad eventuali problemi fisici nel corso della stagione. Inoltre, l'esperienza dello scorso anno ha sicuramente aumentato l'autostima di tutto l'ambiente e alzato l'asticella delle loro ambizioni. Se dovessi sbilanciarmi sulla principale antagonista del Milan per il prossimo campionato, punterei decisamente sul Napoli.