Cinque anni fa l’allora ventitreenne Thomas si era lanciato in campagna al fianco di mamma Ségolène pieno di fiducia e con tutto l’entusiasmo dei vent’anni.
Per la mamma-candidata aveva creato la “ségosphère”un circuito di siti web destinati ai giovani, per sostenere l’allora candidata del partito socialista.
Aveva combattuto al fianco della madre, seguendola in giro per la Francia, mobilizzando giovani, danzando al grande raduno di Parigi tra il primo e il secondo turno, accompagnato dalla sua T-shirt da cui raramente si separava e su cui si poteva leggere«Demain ne se fera pas sans toi». Il domani che avrebbe dovuto vedere la madre , Presidente in azione a dare un nuovo volto alla Francia,
Il 6 maggio cadono però tutte le speranze e le illusioni.
Thomas è in Rue Solferino a Parigi davanti alla sede del partito socialista per i risultati che appariranno sullo schermo gigante. Dura da accettare e far passare la tristezza per la sconfitta della madre, come figlio, la sconfitta della candidata, come militante.
Il 6 maggio chiude una campagna che lascerà madre e figlio uniti da un ancor più forte legame.
Cinque anni dopo Thomas torna in campagna per sostenere il padre, questa volta. Il rapporto padre/figlio non è il rapporto madre/figlio e Thomas non ha più neppure i ventitré anni di allora.
Del padre parla con un tono più distaccato, con il tono di un osservatore della vita politica e non con un tono da figlio. Lui stesso riconosce in un’intervista di non essere più lo stesso di cinque anni fa, allora giovane e un po’ naif, ora il suo partecipare è un investimento con un certo distanziamento.
Per lui comunque la campagna elettorale non è che un intermezzo, una semplice parentesi nella sua vita di giurista. La carriera politica non lo attira e, passate le elezioni, tornerà a concentrarsi sulla sua carriera di avvocato.
In politica bastano già Mamma e Papà!!!