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SANTA O PAZZA?
GUARITRICE O STREGA?
La straordinaria avventura di Bernardina Floriani (1603-1673), figlia di un umile pittore di Rovereto, bambina gracile e donna «trafitta dai dolori», perseguitata dalla Santa Inquisizione e poi fondatrice di monasteri e mistica (con le stigmate) venerata dai poveri e dai potenti del tempo.
Sullo sfondo della terribile peste «manzoniana» del Seicento un racconto avvincente: infanzia vita e morte della «beata Giovanna», una donna scomoda, che parlava con Dio e curava gli uomini.
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Incipit
Parte prima
Rovereto, addì 8 settembre 1608
«Papà?»
La bambina si avvicina silenziosa alla porta dello studio dove il padre lavora. S’è svegliata da poco, indossa una tunica bianca di cotone grezzo, è scalza. La fronte le scotta. Cammina in punta di piedi sul pavimento gelido, ha movenze lievi da ballerina.
«Papà?»
«Bernardina, sei tu?»
La bimba entra. Gli occhi impastati dal sonno.
«Piccola, che c’è?»
«Un sogno, uno di quelli brutti…»
«Oh… ancora? Ti va di raccontarlo? Vieni qui».
Il padre la prende in braccio, è leggera e sottile come uno scricciolo. Bernardina gli si stringe contro. Trema e cerca coraggio per ricordare, per raccontare.
«C’era una donna che urlava e fiamme e acqua. E poi tanti, tanti corvi neri e cattivi».
Il padre sospira.
«Ricordi cosa ti ho detto dei sogni? Il segreto per mandarli via?»
«Sì, devo pensare a qualcosa di bello».
«E dunque?»
«Ho pensato alle farfalle. Sono bellissime, proprio bellissime. Vero papà?»
Il padre annuisce. La piccola ha un singulto, gli sussurra in un orecchio.
«Ma i corvi le mangiavano».
«Shh, è tutto passato. Le farfalle non muoiono mai, sono creature d’aria, creature predilette da Dio, come te, piccola mia».
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