“Bella scoperta” direte voi. Non proprio bella, mi sono detto io!
A “climi tropicali” non si associano solo spiagge, sole e caldo ma anche patologie inusuali per l’Italia.
Questa mattina un collega, conoscendo il mio back ground di studi medici, si è avvicinato per mostrarmi la sua mano “Che ti pare? Che potrebbe essere?”. Uno sguardo, 2 domande e diagnosi fatta: filariosi (o filariasi) cutanea!
Particolare della mano del mio collega
Non entro nel dettaglio e immagino che la foto vi abbia anche fatto un certo schifo. Si tratta però di una malattia parassitaria tropicale causata da dei vermi nematodi (vermi tondi) che vengono trasmessi da zanzare. In effetti il mio collega ama viaggiare e spesso trascorre spettacolari vacanze al sud della Thailandia, in una zona della penisola fra il Golfo di Thailandia e il Mar delle Andamane ricoperto da foresta. Le punture delle zanzare sono all’ordine del giorno e non è facile ovviamente tenere il conto e la mappa di dove si viene punti. Resta il fatto che da alcuni giorni manifesta un arrossamento piuttosto localizzato, una piccola zona ulcerata e un certo “tragitto” tortuoso sottopelle che gli crea prurito.
La stessa sintomatologia io l’ho avuta l’anno scorso al piede.
Particolare del piede con il tragitto infiammato di Larva Migrans
Nel mio caso però le zanzare non c’entravano niente perché io m’ero preso la “larva migrans cutanea”, altra malattia parassitaria tropicale causata da dei vermi nematodi (vermi tondi) che non sono trasmessi da zanzare ma le cui larve penetrano per contatto diretto con il terreno -sabbia per quanto mi riguarda- contaminato. Dopo un paio di giorni uno strano prurito e, guardando attentamente ho iniziato a notare quello che i testi descrivono come “dermatite serpiginosa” o “eruzione strisciante”!
Per la larva migrans, viste le modalità d’infezione, su internet girano consigli per la prevenzione che sfido chiunque a seguire quando si è in vacanza al mare: evitare di sdraiarsi sulla spiaggia senza asciugamano (e si può fare, basta non farsi foro sul bagnasciuga), non camminare a piedi nudi sulla sabbia (sinceramente impossibile quando si hanno a disposizione chilometri di spiagge con sabbia finissima) e indossare sempre le calzature (stessa considerazione). Più facile a dirsi che a farsi in vacanza al mare.
Cosa fare allora?
Non perdere tempo e andare dal medico! A nulla serviranno creme antinfiammatorie e antibiotici (utili solo come terapia collaterale). Quello che serve è un antiparassitario, del tutto simile a quello che dareste al vostro cane o gatto se il veterinario diagnosticasse una parassitosi intestinale - peraltro coinvolta nel caso della larva migrans visto che in genere è il terreno contaminato da feci di cani o gatti infestati ad essere motivo del contagio.E’ possibile che i dermatologi in Italia non abbiano mai visto dal vivo queste lesioni ma, anche una foto rimane impressa e la diagnosi non è poi così difficile. L’informazione anche per chi viaggia è comunque la chiave di tutto.
Al mare
Non prendetemi per un incosciente ma io nel frattempo ho continuato ad andare al mare e a camminare sulla sabbia a piedi nudi consapevole che potrei incorrere in certi inconvenienti. Ho imparato di persona che se qualcosa non quadra devo contattare subito un medico (l’elefantiasi - se cliccate sul link sappiate che è una galleria fotografica alquanto inquietante- è l’analogo causato da questi microscopici vermiciattoli quando si localizzano nei vasi linfatici) perché, anche se molti le danno come malattie statisticamente autolimitanti, il fatto che si usi la parola statisticamente non mi rassicura affatto.
Il mare è un nemico che gli uomini si sforzano di amare.
Giovanni Papini
Tags: mare, Thailandia, parassitosi, malattie tropicali, filariosi, filariosi cutanea, larva migrans cutanea, larva migrans, filariasi,
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