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Filippo Marcheggiani e il progetto EFFEMME-"DisperatoEroticoRock!"
Creato il 18 gennaio 2012 da Athos Enrile @AthosEnrile1“DisperatoEroticoRock!" è il primo album solo di Filippo Marcheggiani, giovane chitarrista del BANCO, nell’occasione impegnato anche come vocalist nel progetto EFFEMME. Nello scambio di battute a seguire emergono le motivazioni, l’impegno e le aspettative dell’enfant prodige del prog, che in questo caso sceglie strade diverse da quelle usuali. Ed è infatti una delle sue prime preoccupazioni, in fase di iniziale contatto, quella di darmi un informazione preliminare: “… ma guarda che non è un disco prog…!”. Fortunatamente i musicisti, gli ascoltatori e gli addetti ai lavori, se sufficientemente sensibili, si emozionano per la musica in genere, purché sia di qualità. E c’è tanta qualità in questo album pop, dove Filippo rende qualche omaggio e ringrazia, ricordando che i vari Dalla, Battiato e Graziani sono - o sono stati- fondamentali per la “nostra “ formazione musicale, o più semplicemente ci hanno regalato momenti indelebili che periodicamente riaffiorano con prepotenza. Come dice Marcheggiani, Ivan Graziani, in alcune occasioni, è molto più rock di chi quell’etichetta se la porta addosso come seconda pelle, e questo è bene rcordarlo pubblicamente. Io credo che l’espressione vocale sia quasi una necessità, a volta inconscia, ma radicata in ogni musicista. Magari non si osa per rispetto ad altri, oppure non ci si sente all’altezza, o ancora, esistono vere carenze, ma l’istinto spinge verso la proposizione canora. E quando accade all’improvviso, come nel caso di Filippo, l’osservatore attento (il mondo musicale è pieno) modifica un’immagine consolidata, una sorta di stereotipo che viene a modificarsi in positivo. E così ci si accorge che non ci si trova solo al cospetto di un bravo strumentista, talentuoso a tal punto da occupare uno spazio adulto a soli diciotto anni, ma un artista completo, così intraprendente da uscire dagli schemi usuali che forse qualcuno ha disegnato per lui, almeno idealmente, per dedicarsi alla musica nel senso più ampio della parola, senza la preoccupazione di deludere i più rigidi e ferrei cultori di una certa cultura musicale. E il risultato è notevole. Gradevole ed espressiva la reinterpretazione in chiave personale dei vari brani, sicura e “matura” la voce di Filippo, buono l’amalgama generale, anche se il giudizio definitivo dovrebbe comprendere una valutazione live (a fine post è segnalato il primo appuntamento ufficiale). Per certi versi un buon inizio, per altri una gradita conferma. In qualunque modo si veda la cosa, qualunque sia il genere musicale che fa venire i brividi, ciò che è imperativo realizzare è il prodotto di qualità, quello che riuscirà a smuovere anche i più scettici. “DisperatoEroticoRock!"rientra a pieno titolo in questa categoria. Trattandosi di Filippo Marchegiani non era lecito aver troppi dubbi.
L'INTERVISTA La cosa che può stupire, almeno per un “esterno” come me, che ha visto gli albori del BMS, è pensare ad un diciottenne catapultato su di un palco dove si muove la storia del rock italiano, e dove quindi interagiscono differenti generazioni. Come è accaduto? Quali le qualità che, secondo te, hanno colpito Vittorio e soci? Anch'io, se ci penso, resto ancora stupito di aver passato la metà della mia vita a suonare con il Banco. Il caso ha voluto che li incontrassi al momento giusto. Ho avuto un'occasione e mi sono fatto trovare pronto. Almeno questo deve essere stato il loro pensiero, spero! Quando sei giovane hai un entusiasmo ed una voglia di fare che sono straripanti: io volevo fortemente prendere questo treno che passa, forse, una volta sola nella vita. Volevo a tutti i costi ESSERE un musicista. Volevo diventare il chitarrista del Banco. Ma credo che, alla fine, sia stata la mia passione a convincerli. Mi racconti qualcosa della tua formazione musicale? Come sei arrivato a far coincidere lavoro e passione? Sono un musicista di forte estrazione Rock: è stato il suono della chitarra ha stregarmi quando avevo 11 anni. La chitarra elettrica distorta è il suono del Rock. Il resto è stato studio, contaminazioni, esperienze di diversa natura e spessore. Ma resto un orgoglioso rockettaro. La musica è un lavoro e contemporaneamente una passione perché suono da tanti anni in una band di cui sono stato prima di tutto un fan: non tutti hanno la fortuna di poter lavorare con una delle più grandi band del rock europeo! Estraggo dalla tua biografia le seguenti parole : ” … forte vocazione cantautoriale di impronta pop” . Anche se non amo suddividere la musica in tante categorie, è innegabile che esistono sostanziali differenze e sfumature tra i tanti sottogeneri che noi creiamo ad arte, e molte delle tue collaborazioni - e anche il nuovo album- riportano ad un filone molto diverso rispetto a quanto realizzi col BANCO. Come convivono in te prog, pop e cantautorato, e qual è il vero “amore” musicale della tua vita? Sembrerà scontato ma è LA MUSICA stessa! I generi non hanno mai condizionato il mio giudizio nei confronti della musica che ascolto. È chiaro che sono più affezionato e quindi favorevolmente predisposto a certe sonorità, come dicevo, più Rock. Ma questo non ha impedito che nella mia discografia trovassero posto Hendrix come De Andrè, Metallica come Radiohead, Rush, Beatles, Jeff Buckley. Per dirla alla Duke Ellington, esistono due soli generi di musica: quella buona e quella cattiva. Nel mio album ho cercato di far convivere tutto questo, senza pormi nessun limite di genere, evitando che la canzone prendesse il sopravvento sulla parte strumentale, e viceversa. Il risultato è una sorta di DNA musicale, la sintesi di molti Amori, tutti appassionati, per la musica. Cosa vuol dire essere anche vocalist e non solo strumentista? E’ una necessità che si matura col tempo? Più che una necessità, direi, è un “male” necessario. Mi spiego: non mi sono mai sentito un vocalist, nonostante in molti mi dicessero di cantare “le mie cose”. Dopo anni di riluttanza, mi sono reso conto che l'energia e la passione che esprimevo nel cantare erano preziose, rispetto ad una vocalità essenziale, rendendo i miei brani efficaci e veramente personali. Oggi sono molto felice di ricoprire questo ruolo che aumenta le mie possibilità di espressione. Per questo nei credits ringrazio le persone che “ci hanno creduto più di me”. Un primo album - e il tuo lo è come vocalist e leader di un progetto-raccoglie sempre la sintesi e il bilancio di un periodo di vita. Cosa rappresenta per te “DisperatoEroticoRock!”? È un diario di viaggio in cui ho raccolto pensieri e note di un periodo molto particolare della mia vita; un puzzle di emozioni in cui mi sono perso e ritrovato più e più volte, raccontato attraverso i brani più significativi di una lunga serie di “appunti” collezionati in molti anni. Arricchito da alcuni omaggi alla musica italiana, a volte bistrattata dai cosiddetti colti, gli esterofili ad oltranza. Che cosa ti affascina maggiormente di artisti come Dalla, Graziani e Battiato, che hai omaggiato nel tuo album? La grande poeticità dei loro testi unita alla grande musica, oltre alla convinzione che ci sia molto “Rock” nelle loro canzoni. Basti pensare al testo di “Up Patriots to Arms”: insieme ai miei compagni di viaggio – Daniele Raggi, Andrea Samonà e Francesco Maras, alias i Caoscalmo, una Rock Band di cui sentirete parlare – le abbiamo confezionato un arrangiamento molto energico, incazzato. Credo sia molto appropriato ed in linea con i versi. I tre omaggi sono il risultato di un esperimento, che vuole dimostrare l'esistenza del rock “in italiano” rispetto al “ rock italiano”, un genere troppo legato ai clichè del rock piuttosto che alla sua essenza. Per me è molto più rock Monna Lisa di Graziani che un brano dei Negrita e di Ligabue. Perché un’autoproduzione? Scelta o necessità? Una scelta in assoluto, costata sacrificio e coraggio, per non essere sottomessi alle dinamiche della discografia italiana, sempre più schiava della tv, dei reality e dei dilettanti allo sbaraglio. Un mondo che tende a bruciare tutto in fretta: mi chiedo come possa crescere e maturare un talento vero in questo clima dove non c'è spazio per esprimere personalità. Un sistema che tra l'altro sta fallendo su tutta la linea: si produce poco o nulla, si produce il nulla, artisticamente parlando, e non si vende nulla. Però, vorrei precisare, il mio è un disco tutt'altro che “di nicchia”. È un album di canzoni, semplice, immediato, semplicemente senza compromessi.
Mi collego alla domanda precedente… perché è sempre più difficile vivere di sola musica? Cosa pensi del businnes che gira attorno al “tuo” mondo? Come dicevo, è fallimentare. Spero che qualcuno dei cosiddetti addetti ai lavori si faccia prima o poi questa domanda: perchè in Italia non si vende la musica “nuova”, pompata dai media, a prezzi tutto sommato modici ed invece basta ri-masterizzare gli album di Beatles o Pink Floyd per far strisciare le carte di credito dei veri appassionati di musica? Se si fanno prodotti radiofonici e basta, da supermercato, la gente si limiterà ad ascoltare la radio, non andrà certo a comprare un album vuoto di contenuti. Questo ha creato, nelle nuove generazioni, disaffezione al disco come opera d'arte. Mi parli di cosa significhi per te la fase live? Per quello che è diventata la discografia, il live è il vero momento della verità per i musicisti, dove si ricrea il feeling, la magia della “Musica Vera”. Credo che la gente abbia capito tutto questo da un po': ecco perché i concerti “veri” sono sempre pieni. Con il Banco quest'estate, ad esempio, abbiamo avuto un grandissimo successo di pubblico, di ogni età. Questo ti fa capire come ci sia ancora fame di “vera” musica. Personalmente credo che il momento più gratificante del mio lavoro siano proprio il concerto: guardare negli occhi chi ti ascolta, sentire l'energia emanata da un pubblico travolto dall'energia della tua musica, è una sensazione indescrivibile, una specie di droga. Non vedo l'ora di riprendere l'attività live, sia con il Banco che con il nuovo progetto: la nostra avventura comincia il 26 gennaio al Jailbreak di Roma, dove presenteremo in anteprima assoluta “DisperatoEroticoRock!”. Naturalmente non mancheranno gli “amici” sul palco! Considerati i tuoi risultati e la tua età penso che potresti essere preso ad esempio da molti giovani. Fuor di retorica, che cosa consiglieresti ad una persona a cui vuoi bene se ti chiedesse con decisione di intraprendere una strada simile alla tua? Beh, si dice in psicologia che un consiglio dato è un consiglio che vorresti aver ricevuto. Data l'esperienza di questi anni, che mi ha portato ad autoprodurre la mia musica con “DisperatoEroticoRock!” di cui vado estremamente fiero, consiglierei di difendere le proprie convinzioni con grande determinazione e coraggio, senza farsi sballottare dalle incertezze e dai falsi guru, glie esperti del “mercato”. La musica non è un prodotto; è arte. Devi arrivare in fondo alla tua anima per sfiorare le anime di chi ti ascolta. L'unico modo per farlo è senza compromessi. Se il risultato sarà buono o pessimo, solo la gente potrà dirlo. Bisogna credere in ciò che si fa. Ed io, adesso, ci credo come non mai.
IMPORTANTE
Nello scambio di battute risulta imperativo un aggiornamento sullo stato di salute di Rodolfo Maltese, e Filippo fornisce notizie rassicuranti che fanno enorme piacere a tutti quelli che in questi anni hanno avuto la possibilità di apprezzarlo come musicista e come uomo.
NEWS: DisperatoEroticoRock!" release party Jailbreak Live Club Primo concerto del 2012 per Effemme, il nuovo progetto di Filippo Marcheggiani in occasione dell'uscita del disco "DisperatoEroticoRock".
Il chitarrista, con la collaborazione dei Caoscalmo, condurrà alla riscoperta di alcuni dei capitoli più interessanti della musica italiana accompagnandoli a brani inediti. PRESENTAZIONE CONCERTO JAILBREAK http://www.jailbreakliveclub.com/effemme.htm
BIOGRAFIA Chitarrista, cantautore ed arrangiatore. Appena diciottenne, si unisce al Banco Del Mutuo Soccorso, nella veste di chitarrista corista al fianco di Rodolfo Maltese. Con la storica formazione si impegna nell’arco di 15 anni ad una proficua e costante collaborazione nei live ed in studio di registrazione: partecipa a quasi 500 concerti - inclusi vari tour internazionali in Giappone (’97, ’98, ’07), Messico (’97, ‘00), Brasile (’00), Panama (’01) Canada (’08), USA (‘00, ‘01, ‘08) - spesso dividendo il palco con artisti del calibro di Morgan, Mauro Pagani, Federico Zampaglione (Tiro Mancino), Gianni Nocenzi, Eugenio Finardi, Filippo Gatti, Angelo Branduardi, Max Gazzè; presenzia a diverse apparizioni televisive (2011: doppia puntata dedicata al BMS di ‘Parla con me’, il programma di RAI3 condotto da Serena Dandini); registra i CD Nudo (’97), No Palco (’02), live celebrativo della trentennale carriera del BMS e Prog Exhibition (2011), live che rivive l’acclamatissimo evento Prog Exhibition 2010, a celebrazione dei quarant’anni di rock progressive. Parallelamente avvia collaborazioni con vari artisti del panorama nazionale ed internazionale, accompagnando nel 2004 Lionel Richie nelle sue performances TV in Italia (Sanremo, Domenica In, Festival Bar) e partecipando ad eventi live di Indaco (1997), Nuove Tribù Zulu (2001), Capolinea (Festival delle Letterature Roma 2008), il vincitore del premio critica Sanremo 2008 Frank Head (’08-‘09), Malarazza (2010-2011); partecipa inoltre alle colonne sonore dei film “Ma che ci faccio qui” (2006, di Francesco Amato) e “Cardiofitness” (2006, di Fabio Tagliavia). Il suo primo progetto musicale prende vita alla fine degli anni ’90 con la band progressive-metal, Scenario, che esce nel 2001 sotto l’etichetta francese Musea records con l’album A Fearfull Symmetry, riscuotendo il plauso della critica e del pubblico nazionale ed internazionale. La forte vocazione cantautoriale di impronta pop lo porta successivamente ad orientarsi verso la scrittura di canzoni con testo italiano; contemporaneamente si dedica allo sviluppo di due apprezzate tribute band, gli Starfish (Coldplay), che nel 2008 partecipano alla "Notte dei Tributi" in Svizzera e i Dream Brothers (Jeff Buckley): dall’incontro con il vocalist e cantautore Elvis Carpinelli sul palco dell’evento tributo a Jeff Buckley (Roma, novembre 2007) , nasce la band pop-rock Magnolia che, poco dopo la sua formazione su invito di Federico Fiumani, partecipa al disco IL DONO - Artisti vari reinterpretano i Diaframma, con il brano L’Amore segue i passi di un cane vagabondo (2008), che riscuote numerosi apprezzamenti da parte della critica e del pubblico. Partecipano all’ Heineken Jammin’ Festival Contest 2010 rientrando tra i primi 30 finalisti.Nella costante ricerca di una dimensione musicale che lo rappresenti, risulta decisivo l’incontro con i ‘Caos Calmo’ Daniele Raggi -chitarra (e voce …della coscienza!), Andrea Samonà (il ‘santo subito’ della ‘Pecora Nera’ Ascanio Celestini, nonché tour manager degli After Hours) -basso, e Francesco Maras -batteria (anche per gli About Wayne ed il loro debut-album “Rushism“).Con questa formazione a supportoFilippo Marcheggiani in veste di autore, vocalist e main guitar,dà vita al progetto di ‘cantautorato rock’ EFFEMME. Attualmente si divide tra gi impegni LIVE del Banco e la produzione dell’album d’esordio degli EFFEMME
FAN PAGE DI EFFEMME http://www.facebook.com/pages/Effemme/291024297600113
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