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Film italiani candidati all’Oscar.

Creato il 24 settembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

I film italiani candidati all’Oscar

Tra il Festival di Venezia e gli Academy Awards

Negli scorsi giorni sono uscite le candidature dei film italiani che andranno a concorrere per il Premio Oscar.

La Commissione non ha riservato grandi sorprese, i film in lizza per la candidatura alla statuetta come “Migliore Film Straniero” – per cui s’intende il migliore film in lingua non inglese – sono pressappoco gli stessi film che erano stati candidati al Festival di Venezia di due settimane fa. D’altronde ormai è storia: la Mostra d’arte cinematografica di Venezia, che ha sempre luogo agli inizi di settembre con cadenza annuale, segna la strada per il Premio Oscar. Sono due concorsi longevi e importanti che giocano un ruolo chiave nel mondo del cinema e dell’animazione, e normalmente le pellicole che hanno avuto una buona risonanza a Venezia si trovano con buona probabilità anche nella rosa dei film che concorreranno agli Oscar. Non c’è troppo da essere stupiti: la qualità di una pellicola difficilmente fugge al parere dei critici e della giuria.

I film italiani candidati all’Oscar

I nove film italiani che concorrono per la candidatura all’Oscar per il miglior film straniero sono: Mia madre, di Nanni Moretti; Nessuno si salva da solo, di Sergio Castellitto; Sangue del mio sangue, di Marco Bellocchio; Vergine giurata, di Laura Bispuri; Per amor vostro, di Giuseppe Gaudino; Il giovane favoloso, di Mario Martone; L’attesa, di Pietro Messina; Latin Lover, di Cristina Comencini e Non essere cattivo, di Claudio Caligari. Proprio Caligari e la sua pellicola sono la vera sorpresa in questo insieme di nomi – alcuni conosciuti anche al grande pubblico, altri meno. Infatti Non essere cattivo era stato nominato fra i film nella rosa dei candidati al Festival di Venezia, dunque si riscatta ed entra in gioco per il premio americano. I film candidati hanno in comune atmosfere introspettive e quasi intimiste – sul filone inaugurato da Paolo Sorrentino con La grande bellezza e Youth, entrambi apprezzati e con un grande successo di critica e di pubblico, più all’estero che in patria forse -, come nel film di Moretti o di Bellocchio. Ancora, tornano le atmosfere del Sud Italia e soprattutto della Sicilia, in atmosfere tipiche tornatoriane – che con Baarìa era riuscito a creare e a trasportare sul grande schermo il mondo, le atmosfere e la cultura di un paesino della Sicilia nel corso del Novecento in una creazione magistrale – con Messina e anche le atmosfere della grande letteratura e storia italiana con Martone ed il suo film storico in costume.

Commissione e critica

La Commissione che si è occupata di scegliere i film candidati per la nomination è varia: si va da produttori, a registi, a critici. C’è un insieme di figure e di ruoli che permettono di avere la maggiore obiettività ed il maggiore equilibrio possibile nel giudicare un’opera. Si giudica la bravura degli attori, la profondità dei personaggi, la sceneggiatura nel suo complesso, i temi, il linguaggio, le inquadrature, le luci, i costumi. Criticare positivamente o negativamente un prodotto cinematografico (nel caso degli Oscar un lungometraggio ma il discorso è precisamente lo stesso nel caso si parli di un cortometraggio) non è assolutamente un lavoro semplice, ed è frutto di molte variabili e di diversi fattori che entrano in gioco nella creazione di una pellicola. Oscar

Photo credit: Prayitno / Thank you for (7 millions +) views / Foter / CC BY

Il cinema italiano oggi

Il livello anche quest’anno è innegabilmente molto alto. I film sono tutti opere cinematografiche di grande profondità, i nomi dei registi e degli attori sono nomi conosciuti e di qualità, i temi sono profondi ed affrontati in maniera interessante. Il cinema italiano sembra essersi ripreso tornando avere qualità e quantità di produzione alte. Era solo il decennio scorso (ma per amor del vero anche solo qualche anno fa) quando si parlava della parabola discendente che aveva subito il cinema del Bel Paese, più concentrato sugli incassi di massa al botteghino che non al pregio e al valore dell’opera d’arte in sé. Sembravano lontani i tempi di Michelangelo Antonioni, per non dover per forza parlare sempre di De Sica padre o Fellini. C’era stata qualche perla, si pensi a La vita è bella di Benigni o tutta la filmografia di Vittorio Gassman, però il target era sempre mirato ai cinepanettoni o ai film divertenti (anche se alcuni di buon livello): non pellicole artistiche in senso stretto. Negli ultimi anni, però, sembra essersi registrata una ripresa. Il livello si è alzato, gli incassi non sono più il motore principale. Il cinema italiano è tornato in auge con delle produzioni di qualità e con la firma italiana che è inconfondibile, ovunque al mondo ed in ogni periodo. Tags:antonioni,benigni,castellitto,cinema,cinepanettoni,critica,de sica,fellini,festival di venezia,film,Gassman,Italia,miglior film straniero,moretti,oscar,Sorrentino,tornatore

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