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Film stasera sulla tv in chiaro: TAMARA DREWE di Stephen Frears (giov. 21 agosto 2014)

Creato il 21 agosto 2014 da Luigilocatelli

Tamara Drewe – Tradimenti all’inglese, Rai 3, ore 21,05.
28Mi ha sempre colpito di Stephen Fraers, e non così favorevolmente, l’eclettismo, l’abilità da gran mestierante, anche il distacco un filo cinico, nel cavalcare generi e narrazioni differenti. Da My Beautiful Laundrette a Le relazioni pericolose, per dire. Questo Tamara Drewe, del 2010, è il suo quartultimo film in ordine cronologicoi, girato non molto prima di Philomena, eppure tra i due non c’è niente in comune, se non la somma capacità di intrattenere lo spettatore. Anche se Tamara Drewe non ha certo avuto il successo travolgente del ruffianissimo film con Judi Dench. Oltretutto, se Philomena si rivolge a un’audience diciamo così (e siamo benevoli) matura, Tamara D. pesca in ambito più giovanil-giovanilista, tratto com’è da una graphic novel, il che, si sa, fa sempre avantissimo, anche quando quel che vi si racconta è quello che è. Però me lo ricordo carino carinissimo, per dirla un po’ alla sciampista, con la sua girandola di amori e tradimenti nel countryside, con al centro, nel main character, quella bella ragazza dalle guance rosee e dalla bocca sensuale che è Gemma Aterton. Quando Tamara D. lascia il suo villaggio natale è un brutto anatroccolo, quando torna, qualche anno dopo, non solo è una cronista mondana conosciuta, ma è ‘na strafiga, grazie al naso rifatto e a un miracolose fiorire e tornire del resto, curve gambe ecc. Che manco la riconoscono al paesello, a partire dall’ex fidanzato. Il quale ricasca subito in amore per lei, come altri due maschi del luogo, uno scrittore lì in un buen ritiro (una delle meglio trovate del film) in cerca di ispirazione e una rockstar pazzerella e un filo maledetta. Indovinate un po’ a chi si darà alla fine la Tamara. Rilettura assai cool e postmodern di Via dalla pazza folla di Thomas Hardy (di cui si attende la nuova cineversione di Thomas Vinterberg con Carey Mulligan nella parte che fu a suo tempo di Julie Christie). I veri vincitori del film sono i due giovani maschi del cast, Dominic Cooper (ma perché  uno così bravo non ce la fa a diventare una star?) e Luke Evans. Colonna sonora di Alexandre Desplat, presidente di giuria all’imminente Mostra di Venezia.


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