FILM TRATTI DA ROMANZI
WASHINGTON SQUARE, 1997
Regia di Agniezska Holland , con Jennifer Leigh(Catherine Sloper ), Robert Downey jr (Morris Towsend) , Ben Kingsley(Dottor Sloper), Maggie Smith (Lavinia Pennimann).
Nella Londra di fine ‘800 vive Catherine Sloper,donna non più giovanissima e per di più timida e bruttina,che per questo non è mai stata corteggiata da nessuno e vive col padre medico,il dottor Sloper,che non prova molto affetto per la goffa figlia.Incredibilmente per chiunque, e soprattutto per sé stessa, Catherine comincia a essere corteggiata dal bel Morris Towsend,apparentemente un ricco e affascinante sconosciuto, in realtà un cacciatore di dote che cerca di sistemarsi con una ricchissima ereditiera, come è appunto Catherine.Tutto questo viene scoperto dal dottor Sloper che ha indagato sul conto del corteggiatore della figlia e la informa, ma ormai Catherine è innamorata e non gli crede,tant’è vero che anche quando il padre minaccia di diseredarla se sposerà Morris.Lei,che ha già progettato insieme all’amato la fuga(e che ha rivelato i propositi del padre al giovane),accetta il rischio e si presenta all’appuntamento il giorno fissato.Si presenterà lo stesso Morris?
Tratto dall’omonimo romanzo (1880 ) di Henry James, è- per ora- l’ultima trasposizione cinematografica di questo famoso romanzo, già portato magistralmente sul grande schermo nel 1949 con il titolo L’EREDITIERA,PROTAGONISTI Olivia de Havilland e Montgomery Clift. Nonostante la drammaticità della storia, il clima di questa traposizione è meno tragico e più introspettivo, pon e sotto una nuova luce la sfortunata protagonista vista non più totalmente vittima ma persona capace di fare delle scelte ben precise e coraggiose nel tentativo di prendere in mano la propria vita, nel bene e nel male. Anche Morris viene visto sotto una nuova prospettiva: non più solo ed esclusivamente un cacciatore di dote senza scrupoli, ma un uomo che, forse, intuisce le buone qualità di Catherine ed è davvero in qualche modo attratto da lei, ma che on può agire diversamente, o forse non vi riesce.
Questa interpretazione della figura di Catherine è resa molto bene dall’attrice Jennifer Jason Leigh, solo apparentemente tranquilla e dimessa ma in realtà tormentata e pensierosa; molto buone anche le interpetazioni dei comprimari Albert Finney e Maggie Smith. Buona anche la ricostruzione di ambienti e costumi dell’epoca.
Chi conosce la storia già sa che è abbastanza triste, ma il film è comunque interessante da vedere.
VANINA VANINI, 1961
Regia di Roberto Rossellini, con Sandra Milo (Vanina Vanini), Laurent Terzieff (Pietro Missirilli), Enrico Glori (Monsignor Bernini), Nerio Bernardi (Cardinale Savelli).
Nella Roma del 1823 Vanina Vanini, principessa romana, si innamora ricambiata di Pietro Missirilli, giovane carbonaro che fuggito di prigione trova rifugio a Palazzo Vanini. Quando Pietro torna in Romagna per continua re la lotta carbonara, Vanina lo segue, ma non tarda a sentirsi messa da parte in nome dell’ideale patriottico.
A causa di ciò prende una decisione estrema che porterà solo guai…
Tratto dall’omonimo racconto presente nelle CRONACHE ITALIANE di Stendhal(), è un drammone tipico di una certa parre di vecchio cinema italiano, a dire la verità guardandolo senza sapere il regista si stenta a riconoscere lo stile di Roberto Rossellini, il maestro del neorealismo, anche se non manca la predisposizione a raccontare il dramma nudo e crudo.
In effetti la storia è drammatica e tormentata, più che come storia d’amore, per i dilemmi che attanagliano i due tormentati protagonisti: Vanina (interpretata da un’ottima Sandra Milo, nel suo ruolo migliore- a mio avviso- insieme a quello del film LA VISITA, che con la sua recitazione fa trasparire il dramma, la passione e la sofferenza della protagonista) è una giovane nobildonna che nell’amore vede un riscatto dalla vita troppo chiusa e conformista che il suo rango le impone, una vita che la soffoca con la sua mediocrità; le sue aspettative verranno tragicamente deluse, portandola a una rovina da lei stessa perpetrata per disperazione e incoscienza.
Anche il protagonista maschile, sebbene l’attore che lo impersona reciti in modo più “manierato” e aderente al ruolo di bello e dannato, esprime tormento e dolore, diviso com’è tra amore e patriottismo (anche se non ho mai capito, a tutti gli effetti, perché dovesse per forza scegliere…si vede che non mi sono calata abbastanza nel periodo storico!).
Alla tragedia che si consuma fa da cornice una Roma prima e una Romagna poi bellissime e ottimamente evidenziate dalla fotografia.
Essendo un classico dimenticato del nostro cinema, meriterebbe una riscoperta, ma attenzione: troppo tragico, potrebbe deprimervi!
DOLCI RICORDI ( Remembrance), 1996
Regia di Bethany Rooney, con Angie Dickinson (Margaret Fullerton), Eva la RueCallhan(Serena), Jeffrey Nording (Brad Fullerton),James Calvert (Cliff Fullerton)
Nel secondo dopoguerra Serena, giovane italiana, si trasferisce col marito Brad (soldato conosciuto durante la liberazione), negli Stati Uniti per iniziare una nuova vita. Ma da subito la suocera la prende in antipatia, tanto che la coppia taglia i ponti con la donna; Charles, fratello di Brad e giovane medico neolaureato, costruisce con la nuova cognata un rapporto molto affettuoso. Poco tempo dopo Brad muore durante la guerra di Corea, e Serena rimasta sola dà alla luce una figlia, Vanessa…
Tratto dal romanzo RICORDO D’AMORE, di Danielle Steel, appartiene al filone di tv movie tratti dai romanzi della famosa autrice; filone cospicuo, che sarà certamente apprezzato dai fans della Steel ma che, per chi lo vede da fuori, appare abbastanza banale e scontato. Il livello dei film è più o meno lo stesso, il minimo sindacale che ci aspetta da un tv movie (infatti li passano sempre d’estate il pomeriggio per riempire i buche dei palinsesti…); il piacere o meno del film è affidato alla storia, quindi ovviamente a discrezione degli spettatori. Nel caso specifico ho trovato più realistico, rispetto al romanzo (che non ho letto ma conoscevo come trama) il fatto che abbiano tolto alla protagonista un assurdo titolo di principessa italiana decaduta e diventata povera, lasciando solo il fatto- certamente più realistico- di essere una povera ragazza di origine italiana, come ce ne furono molte nel dopoguerra, che immigrarono dopo aver sposato soldati americani. La storia è piena di colpi di scena ma abbastanza triste e tragica,- a tal punto che viene spontaneo domandarsi quali siano i "dolci ricordi" che la voce narrante ricorda, appunto- gli attori funzionano abbastanza, soprattutto l’acida suocera che sembra non avere un cuore. Utile per passare un pomeriggio se non avete nulla da fare….
CINQUE FIGLI E UN AMORE (Changes),1994
Regia di Charles Jarrott, con Cheryl Ladd (Melanie Adams ), Micahel Nouri ( Peter Hallar), Christopher Gartin , Renee O’Connor.
La presentatrice Tv Melanie Adams , divorziata con due figlie,incontra il ricco Peter Hallar,vedovo con tre figli. I due s’innamorano, si sposano e vanno a vivere tutti insieme nella grande casa di Peter, ma sorgeranno molti problemi, soprattutto per via dei figli…
Tratto dal romanzo SVOLTE (1983) di Danielle Steel, come il precedente DOLCI RICORDI appartiene al cospicuo filone tv dedicato ai romanzi della Steel, con una piccola aggiunta: stavolta alla sceneggiatura ha partecipato anche la scrittrice. Non si nota però la differenza rispetto a tutti gli altri film tratti dai suoi romanzi, se non una sorta di partigianeria per la protagonista e le sue figlie, tre personaggi femminili che, per quasi tutto il tempo, ho trovato egoisti e antipatici,così come ho trovato fuori luogo la “vittoria” alla fine, dei loro interessi, come se fossero per forza migliori o più importanti. La storia è tipica delle storie con famiglie allargate, se non altro ha il merito di mostrare i problemi che possono trovarsi ad affrontare persone che decidono di compiere questo tipo di scelta (e non propinarcele continuamente in salsa “Cesaroni” come va oggi di moda);certo, del risvolto alla “Scandalo al sole” non se ne sentiva proprio il bisogno….