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Filma la donna in strada e sbattila su Youtube!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Come tutti i mezzi di comunicazione anche Youtube, un mezzo che permette a tutti di fare televisione e informazione, anziché usato come metodo per rivendicare la democrazia viene preso come un contenitore dove pubblicare proprio tutto.

Il vero problema di Youtube è che ci puoi finire anche tu a tua insaputa. Se in questi giorni si parla di un episodio a danni di Chiara, una ragazzina vittima di violenza sessuale, filmata e ricattata proprio su Youtube, che dopo la violenza (come se non bastasse) si è beccata pure la nomea di zoccola da parte di chi la considerava consenziente; abbiamo testato come questo strumento mediatico viene usato per pubblicare particolari rubati a donne che camminano nelle strade cittadine.

A scopo voyeuristico. Perchè ci sono internauti che condividono con altri utenti di sesso maschile il piacere di osservare il sedere della passante catturato per strada, conservato come trofeo per fare a gara con gli altri a chi è più macho. 

Così tra i tanti sketch di modelle e veline denigrate in televisione e i tanti video-appelli in rete delle donne per chiedere rispetto verso l’immagine femminile e dire basta alla violenza contro le donne, compaiono come funghi interi video di seni, sederi e piedi, che potrebbero anche appartenere alle stesse donne che da tempo chiedono rispetto.

Non solo video. Ad allegare ogni filmino, realizzati da utenti che seguono la loro vittima ignara per i viali delle città con il telefonino tra le mani, riprendendone delle volte anche il volto, ci sono i commenti degli utenti che vanno dall’apprezzamento più volgare al vero e proprio insulto verso la vittima.

Allora succede che chi commenta non ritiene affatto pervertito l’autore dei video, al contrario è la vittima ad esserlo, oltre ad essere esibizionista e un pò puttana, secondo i commentatori. Allora sono loro che devono coprirsi per fare in modo che non si trovino “sputtanate” su Youtube. E’ questo il pensiero comune stando ai fatti. Qui, se avete stomaco, potete leggere i commenti:

Filma la donna in strada e sbattila su Youtube!

Insomma, secondo i commentatori lei lo ha fatto apposta. Magari non sarà colpa dei pantaloni a vita bassa che spesso lasciano il perizoma di fuori come vuole la moda? magari non saranno fatti suoi?

Sempre secondo i commentatori, una donna che si veste in modo provocante ha voglia di fare sesso o è disponibile a farlo. Ecco un altro pensiero classico della cultura dello stupro. Affibbiando la considerazione stereotipata con un bell’aggettivo “zoccola” e’ il mix perfetto per dire che “se fosse vero che le donne si vestono perché hanno voglia di sesso,  sono zoccole, perché le donne non dovrebbero desiderare sesso…mentre l’uomo è legittimato a provare desiderio e violare una legge pur di manifestarlo”.

Stando ai commenti “se si veste così ha voglia di cazzo” esclude la possibilità che una donna può desiderare un’altra donna, sdoganando la tendenza fallocentrica della nostra società.

Poi ci sono i video voyeuristi anche scopo moralista, pubblicati per denigrare e dare della “troia” alla ragazza in treno che si fa i fatti suoi vestita con una gonna e un paio di collant che sono assolutamente normalissimi (in tv si vede di peggio).

Filma la donna in strada e sbattila su Youtube!

Qui è l’autore del video a non essere consapevole di essere un pervertito. Esso si eccita e al momento si scandalizza per l’abbigliamento della passeggera.  Nel video scrive anche la nazionalità della ragazza. Perchè divulgarla? Forse per inasprire il giudizio morale mettendo in evidenza la diversità rispetto alle italiane, più morigerate?

Ebbene si, ci sono italiani che ancora stigmatizzano una donna per il proprio abbigliamento, salvo poi criticare i talebani quando impongono leggi restrittive sull’abbigliamento femminile. Abbiamo la Tv più scostumata del mondo ma ancora oggi fa scandalo o eccita morbosamente una donna in jeans attillati o in calze a rete.

Ma torniamo ai maniaci del web o meglio alle origini. Grazie alle nostre segnalazioni abbiamo fatto chiudere un account pieno di video di donne riprese di spalle mentre camminano, “colpevoli” di indossare jeans troppo stretti, maglie scollate o leggings  che all’utente eccitavano troppo. Le signore (c’erano anche ragazzine) venivano puntate e rincorse della telecamerina del ragazzo a loro insaputa. Qualcuna di loro era ripresa in viso. Se la ragazza ritratta non piaceva agli utenti veniva denigrata e quindi additata come una “cozza” “culona” “chiattona” solo perchè un pò in sovrappeso, se era bella allora era una”porca” “gnocca” “zoccola” “da scopare”. L’utente le filmava tutte, magre, grasse, alte, basse, giovani, adulte eccetera, l’importante era che fossero donne. Questo è stato il motivo per cui considero questo come una violazione alla sessualità e alla privacy delle donne, o meglio come un’ulteriore forma di molestia sessuale e discriminazione di genere.

Allora chiedo al web di segnalare i contenuti e l’account viene rimosso, il ragazzo rischia una segnalazione alla polizia postale. Dopo alcune ore mi scrive il fratello:

“Ciao, mi chiamo Alex e sono il fratello maggiore del ragazzo al quale hai inviato dei messaggi questo pomeriggio. Lui ha stupidamente pubblicato dei video con dei contenuti ovviamente poco felici. Ora è molto spaventato e si è reso conto di aver commesso un grave errore. Ha 18 anni e voleva solamente mettersi in mostra con alcuni amici. Ti chiedo di lasciar perdere tutta questa storia, verrà severamente punito così come merita. L’account ora risulta sospeso, ma naturalmente verrà immediatamente rimosso non appena possibile e con esso tutti i suoi contenuti. Ti ringrazio per la comprensione, ti saluto cordialmente, grazie ancora. Ciao

Scusa se ti disturbo ancora, ma volevo solo aggiungere che mio fratello ha trovato lavoro proprio in questi giorni cosa assai rara di questi tempi purtroppo. Un eventuale coinvolgimento in qualche situazione spiacevole potrebbe causargli anche la perdita del lavoro stesso, perciò ti chiedo di nuovo di lasciare a me a mio padre di gestire adeguatamente questa situazione, te ne sarei davvero grato.
Continua a portare avanti la tua campagna contro l’abuso del corpo del femminile e della figura della donna in genere, io ho perso la mia fidanzata in un brutto incidente stradale alcuni ani fa e capisco quanto la figura di una donna al proprio fianco possa essere importante, e quanto vada amata e rispettata…
grazie ancora e scusa per tutta questa brutta faccenda.
ciao, un abbraccio”

L’uomo mi contatta informandomi che il fratello è spaventato e ha ammesso i suoi errori, e mi chiede di non denunciare  ma lasciare alla famiglia il carico di punire il figlio che ha commesso la bravata per mettersi in mostra. Davvero ci chiediamo se mettersi in mostra con gli amici o con gli utenti sul web può giustificare una cosa simile? E’ possibile considerarla una “ragazzata”? in base a che criteri va considerata una ragazzata?

Se in questo caso lo fosse, dal momento che è così raro ricevere una risposta di scuse da parte di un familiare e per l’incredibile immaturità del ragazzino,  ritengo raro che azioni del genere possano rientrare nelle comuni “ragazzate”. Scuse accettate anche se non sottovaluto la gravità delle molestie sessuali. Fatti del genere sono tantissimi e come gli altri reati telematici andrebbero puniti e denunciati.



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