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FILM:da "Hunger" a "Shame"...le discusse opere di McQueen

Creato il 29 gennaio 2012 da Colorefiore @AmoreeDintorni

Diretto da un artista video londinese dal nome altisonante e divenuto nel giro di poco tempo uno dei film di maggior successo  della storia del cinema irlandese Hunger è ambientato nel 1981 nel carcere di Long Kesh. 
Il film racconta fase per fase il martirio del soldato dell'IRA Bobby Sands durante un lungo sciopero della fame che lo porta inevitabilmente alla morte. McQueen mostra  in questo suo primo lungometraggio di non volere, o meglio di non potere scendere a compromessi con il pubblico, con se stesso, con il suo cast e con il linguaggio del cinema a costo di troncare l'opera in parti ben distinte.
Tra tutte spicca  la scena del dialogo tra Sands (interpretato da Michael Fassbender) e un sacerdote: una singola inquadratura a camera fissa lunga più di un quarto d'ora a cui segue un lungo primo piano di Fassbender. Questa scelta trasforma letteralmente il film, da crudo e implacabile ritratto storico qual era, sottolineando ancora di più la sua caratura morale e le sue ambizioni filosofiche. 
Dopo questa lunga sequenza, la lenta e dolorosa morte di Sands diventa quasi una passeggiata per lo spettatore. Hunger è un film straordinario e unico che cerca di andare in due direzioni spesso incompatibili, alla testa e alla pancia, perché in fondo è un film che parla di storia, di politica, di un preciso momento, di un messaggio, di uomini realmente vissuti e realmente morti,  ma anche e soprattutto di sacrificio, di bisogni primari, della "fame", di saper spingere i limiti del proprio corpo e della propria psiche, della propria anima, a servizio di una speranza anche soltanto possibile.

Se il primo film di Steve McQueen, Hunger, parlava di un uomo privato delal libertà,
Shame è la storia di un uomo che ha tutte le libertà del mondo occidentale ma ha 
fatto del proprio corpo la sua prigione.
Brandon (Michael Fassbender)  è un trentenne di successo che vive in un 
confortevole appartamento di New York. Per evadere dalla monotonia della vita 
d‟ufficio seduce le donne, dividendosi tra una serie di storie senza futuro e incontri di 
una notte.
Il ritmo metodico e ordinato della vita di Brandon, però, entra in crisi  con l‟arrivo 
imprevisto di sua sorella Sissy (Carey Mulligan), ragazza ribelle e problematica. La 
sua presenza dirompente spingerà Brandon a inoltrarsi nelle pieghe più oscure dei 
bassifondi di New York, per sfuggire al difficile rapporto con la sorella e ai ricordi che 
risveglia in lui.
Shame  indaga la natura profonda dei nostri bisogni, il modo in cui affrontiamo la 
nostra vita e le esperienze che ci segnano
McQueen riprende la vena intensa e appassionata del suo esordio cinematografico, Hunger (2008),  ampliando la prospettiva: questa volta non c'è più un solo 
personaggio al centro della storia, ma le tante difficoltà che caratterizzano i rapporti 
interpersonali nella società contemporanea. Dopo il successo di critica di Hunger –
Caméra d'or per la migliore opera prima a Cannes – McQueen e Fassbender erano 
ansiosi di tornare a lavorare insieme.  
Shame è il primo film della See-Saw Films dopo il premio Oscar Il discorso del re. 
Come ha osservato il produttore Iain Canning, sia  Hunger  che  Shame  ruotano 
intorno al tema del corpo. “Hunger parla di un uomo che ha perso la libertà e usa il 
suo corpo per  conquistare l‟unica libertà possibile”, spiega Canning.  “Shame 
racconta la storia opposta: quella di un uomo che ha tutte le libertà, ma usa il corpo per farne la sua prigione”.
Steve McQueen, videoartista britannico, disegna con "Shame" un esempio memorabile di pervertito ai tempi di internet. Michael Fassbender, nuovo richiestissimo divo di Hollywood, si dona completamente alla telecamera senza risparmiarsi, con tanto di nudi integrali ed esplicitissime scene di sesso, anche estremo. Non è, chiaramente, un film per tutti, sia per ciò che si vede sia, soprattutto, per ciò che contiene.
"Shame" è una pellicola che chiede allo spettatore di andare oltre la morbosità del sesso, mai passionale piuttosto disperato quanto il protagonista, per entrare fino in fondo nel torbido animo di Brandon, cupo come tutto ciò che lo circonda e, per quanto perverso, non così lontano dal toccare il cuore dello spettatore.
R ITALIANO

Shame (2011) Soundtrack - New York, New York "Theme"


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