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Filosofia del tennis

Creato il 07 maggio 2012 da Timoretremore

Filosofia del tennis

Per il tennis il diritto e il rovescio sono colpi necessari, imprescindibili. Sono la base su cui si sviluppa quella vicenda esperienziale singolare che è lo scambio di ribattute tra due (o quattro) racchette. La variabilità e la ricchezza dei colpi cominciano proprio da lì, “dal lato, o verso, dal quale si osserva e si rimanda l’oggetto in arrivo, cioè la sfera”. E’ come quando si osserva il profilo di un uomo o di una donna. Non è la stessa cosa se lo si guarda da destra o da sinistra: la figura cambia rimanendo la stessa. “E’ il lancio della moneta con le sue due proverbiali facce. In una si trova il valore convenzionale del metallo nell’altra l’effige che le dà titolo legale: quale è il lato predominante, quale è il profilo che conferisce veramente valore?”
In Filosofia del tennis Carlo Magnani mette in relazione il tennis moderno con la filosofia, provando a trovare delle similitudini tra la condizione del soggetto moderno e la tecnica del tennis. Lo fa mettendo a contronto fra loro movimenti di pensiero e maestri della racchetta.
Hegel, Panatta, Spinoza, Nastase, Berlínguer, Nietzsche, Borg, Lendl e Reagan sono solo alcuni dei personaggi che affollano questo interessante e fecondo libro.
“Si chiede venia in anticipo ai filosofi di professione”, scrive Magnani, “perché non si tratta di svilire dottrine costate tanta fatica. Si spera, poi, di sollecitare gli appassionati del tennis a guardare in profondità, oltre la linea di fondo campo. Per tutti, comunque, si auspica una lettura curiosa e accattivante, come lo è stato scrivere.”


Carlo Magnani

Filosofia del tennis
Mimesis
2011



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