Il decreto 141 del 2010 ha introdotto l'incompatibilità tra mediatori creditizi e agenti immobiliari, impedendo a questi ultimi di promuovere mutui e altri prodotti finanziari. Flavio Meloni, membro del comitato scientifico del Corso di formazione per mediatori creditizi della Luiss Business School, riassume il funzionamento del meccanismo della segnalazione prima del decreto 141: «Le famiglie in cerca di casa si rivolgevano all'agente immobiliare. Questi svolgeva il proprio ruolo principale, vale a dire trovare un'abitazione adatta alle esigenze dei clienti. In un secondo momento poteva indirizzare i clienti direttamente alle banche o ai mediatori creditizi, percependo una commissione sul mutuo erogato loro per l'acquisto dell'immobile. Il decreto 141 del 2010 ha posto delle limitazioni a questo processo. L'agente immobiliare non può più percepire commissioni né dalla banca né dai mediatori».Con il nuovo contratto previsto da Fimaa, l'oggetto della segnalazione non è più un mutuo o un finanziamento. «L'agente immobiliare – spiega ancora Mammani – non raccoglie più i dati del cliente per illustrargli i prodotti delle banche. Semplicemente, si limita a indirizzarlo verso un mediatore, senza però essere un procacciatore d'affari perché non agisce secondo mandato. Quella che si viene a delineare è un'attività lecita, che prevede una contropartita economica e che non è vietata da nessuna norma. Come Fimaa siamo pronti a promuoverla e a rispondere a eventuali osservazioni e dubbi in merito».
Stando agli esperti del Forum, la revisione dell'istituto aiuterà la sopravvivenza di una filiera fondamentale nell'agevolazione dell'accesso al credito immobiliare da parte delle famiglie italiane. Mauro Danielli, presidente di MedioFimaa, ricorda come «nelle agenzie immobiliari passi il 50% delle transazioni e oltre il 75% dei potenziali acquirenti. il 40-50% delle compravendite immobiliari sono assistite da un mutuo. Sino ad oggi, chi ha acquistato casa attraverso agenti immobiliari ha avuto più facilmente accesso a un credito di qualità».
Il decreto 141 ha gettato nello scompiglio questa filiera, aumentando il rischio di diffusione di segnalazioni pagate in nero e costringendo i vari player del mercato a cercare soluzioni per continuare a lavorare con il mondo immobiliare in maniera lecita. «Qualcuno – afferma Meloni – ha proposto la segnalazione di pregi pagata con compenso via partita Iva, come disciplinata da una circolare Consob. Altri ancora hanno guardato all'ambito della pubblicità dietro compenso. Entrambe le soluzioni, però, hanno un grosso problema: gli agenti immobiliari non possono in alcun modo parlare di prodotti».
E ancora c'è chi ha deciso di intraprendere la battaglia sul campo legislativo, per far cadere l'incompatibilità tra agente immobiliare e mediatore creditizio, «ma la strada è lunga e passa per le Camere. Ecco allora che la soluzione più valida e immediata è quella ideata da Fimaa e MedioFimaa: permettere agli agenti immobiliari di segnalare i mediatori creditizi ai clienti, senza parlare di prodotti», conclude Meloni.
Durante il forum non sono mancate le critiche dirette all'impostazione del decreto 141: «Lo Stato ha effettuato il più grande licenziamento collettivo della storia italiana, mettendo a rischio l'operatività di 60mila professionisti in Italia sui 125mila iscritti all'Uif. Eppure la nostra è una filiera sana, positiva», ha dichiarato Rossanno Asciolla, segretario nazionale di Fimaa.Tratto da sole24ore.it 13 dicembre 2012