Calendario Final Eight Coppa Italia 2016
Un sabato in cui le emozioni non sono mancate per le due semifinali della Coppa Italia 2016. Al Mediolanum Forum i padroni casa dell’Olimpia Milano hanno avuto facilmente ragione di una Cremona sottotono e sgonfiata dopo il successo all’overtime contro Sassari. I biancorossi sono attesi ad un impegno quanto mai ostico contro la Sidigas Avellino, giunta alla nona vittoria consecutiva, questa volta contro Trento. Gli irpini sono la squadra del momento, ma riusciranno a battere i super favoriti per aggiudicarsi il trofeo? Domani avremo il verdetto.EA7 EMPORIO ARMANI MILANO (2) 90 – VANOLI CREMONA (3) 58
Si fa sentire il pubblico meneghino per sostenere i propri beniamini nella semifinale contro Cremona, ma è un Washington ancora galvanizzato dal quarto contro Sassari a dominare i primissimi minuti di gioco. Simon, però, inventa basket per la squadra di casa e ribalta presto la situazione. Gira tutto intorno a questi due giocatori: 5 con 3 rimbalzi per il giocatore della Vanoli, già 10 con 4 rimbalzi per il croato. Sette punti in fila di un abile McLean lanciano Milano ad un primo break importante oltre la doppia cifra di scarto. La Vanoli, però, riesce ad accorciare le distanze sul 17-24 al termine dei primi dieci minuti. I biancorossi sembrano spaesati e subiscono il letale gioco da tre punti di McGee, ma l’atletismo di Sanders sui due lati del campo li risveglia dal torpore. Milano tenta quindi una nuova fuga oltre la doppia cifra di vantaggio. Cremona ha da tempo perso il feeling con il canestro e Simon (14 punti e 7 rimbalzi) non fa che punirla. Magro sotto le plance non riesce ad essere un fattore ed i biancorossi soffrono l’atletismo di Washington (9 punti e 4 rimbalzi), ma chiudono comunque al meglio il primo tempo sul 45-31.
La #semifinale tra @OlimpiaEA7Mi e @VanoliCremona è iniziata e lo spettacolo è anche sugli spalti!! #BekoFinal8 pic.twitter.com/DXCz7SMr3H
— Serie A Beko (@LegaBasketA) 20 Febbraio 2016
Sanders apre il fuoco da oltre l’arco e si dà da fare in penetrazione allargando ulteriormente il divario. La difesa meneghina contiene splendidamente la Vanoli, ancorata ad un punteggio insoddisfacente. Simon e Cinciarini sparano bombe a ripetizione ed i padroni di casa volano oltre i 20 punti di scarto. La partita si anima di ottime giocate, ma l’Olimpia sembra in ampio controllo del match. Cremona tira con un pessimo 2/14 da oltre l’arco e raccoglie quasi la metà dei rimbalzi degli avversari (19 a 37), permettendo ai migliori interpreti di Milano di continuare a dominare la sfida. Due palle perse sanguinose della Vanoli non fanno che incrementare un divario ormai apparentemente incolmabile. Notevole Sanders, a quota 14 punti, 6 rimbalzi e 3 assist al termine di un terzo quarto dominato e chiuso col 76-45 a tabellone per i biancorossi. Il quarto periodo è una pura formalità considerato il punteggio schiacciante. Simon lascia il parquet a ridosso della doppia-doppia (17 punti e 9 rimbalzi) sotto gli applausi scroscianti del pubblico in visibilio. C’è spazio anche per il classe ’99 Vecerina (senza il nome sulla canotta!) tra le fila biancorosse. Basta attendere il fischio finale ed il 90-58 per spedire Milano alla meritata finale contro l’indiavolata Avellino. Domani, di certo, ci sarà da divertirsi.
DOLOMITI ENERGIA TRENTO (5) 69 – SIDIGAS AVELLINO (8) 71
La tripla di Forray apre il sabato delle semifinali, ma ben presto il protagonista assoluto del match diventa Cervi, che segna 8 punti in un amen. La partita, però, risulta equilibratissima, Trento va meglio a rimbalzo (13 a 9) e ha in Forray un’arma in più sui due lati del campo (5 punti e 5 rimbalzi). La Dolomiti Energia prova la fuga oltre il possesso di vantaggio, ma, di fatto, il divario resta sempre minimo tra due squadre ordinate ed equilibrate. Al termine del primo quarto, infatti, la Sidigas è avanti di sole due lunghezze sul 18-16. Berggren inizia presto ad essere un fattore per Trento e riporta i suoi al comando degli avversari, incapaci di trovare il canestro. La partita è contratta e la difesa dei bianconeri funziona meravigliosamente, concedendo poco o nulla a chi si trova di fronte, ma, a causa dei tanti errori in attacco, il match resta in bilico. Veikalas e Nunnally restano a secco di punti per oltre 17 minuti, prima che quest’ultimo inchiodi a tabellone un contropiede lanciato da una palla recuperata da Green. Il match si infiamma grazie ai lunghi, Cervi è il primo a toccare la doppia cifra, ma è Green a far esplodere gli irpini con una meravigliosa tripla da casa sua allo scadere del secondo quarto. All’intervallo Sidigas avanti 34-30.
Il buzzerbeater di Marques Green sul finale del primo tempo di Trento-Avellino #BekoFinal8 @LegaBasketA pic.twitter.com/XT6hgMfKQ6
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Cervi riapre le ostilità, ma è sempre un convincente Pascolo a rispondere presente. Il lungo col numero 14 sale a 15 punti dimostrandosi dominante sotto il canestro irpino, ma un Forray incandescente da oltre l’arco permette a Trento di prendere il controllo del match, grazie anche ad un Pascolo che continua a convincere ed arriva presto a quota 11. A far le fortune di Avellino è ancora una volta Green, che piazza un parziale personale di 7 punti in fila, ma la contesa è sempre punto a punto. Se Wright prova a dare la scossa, Nunnally a ridosso dello scadere del terzo quarto mette la tripla del 55-53 con cui si chiude il parziale. Forray continua il proprio show personale con una tripla assurda, mentre Avellino è molto fallosa e costruisce poco in attacco. La squadra campana vive degli sprazzi dei propri singoli e Buva regala 8 punti di fila, con stoppata nel mezzo, per il nuovo vantaggio irpino. Pascolo è spesso troppo lezioso nel cercare il tiro in allontanamento, ma è un fattore in difesa. Il croato, però, non la smette più di segnare e vola a 19 punti, con 6 rimbalzi annessi. Wright è fenomenale a guadagnarsi un potenziale gioco da tre punti che spedisce Buva in panchina per cinque falli. Sul libero fallito, Pascolo è un falco e firma la parità, subito interrotta, però, da un Cervi decisivo nell’andarsi poi a prendere i due liberi del vantaggio a 4 secondi dal termine. Wright perde il contatto col pallone quando più conta ed Avellino vola in finale col punteggio di 71-69.