Finale Serie A: Siena-Cantù, stasera si inizia!

Ci siamo, anche il nostro campionato è giunto all’ultimo atto: questa sera a Siena si giocherà gara-1 tra Montepaschi e Bennet! Ci si presenta a questa finale scudetto con livelli di pressione e di esperienza leggermente diversi: i toscani hanno vinto gli ultimi quattro campionati, Cantù non arrivava alla serie conclusiva addirittura da trent’anni. Non per questo però i brianzoli partono battuti e il loro condottiero Andrea Trinchieri, con le solite similitudine belliche, avverte:

“Siamo qui per provare a rovesciare una dittatura e mi piacerebbe molto che fossimo come l’esercito macedone davanti alla moltitudine dei persiani: con la speranza di avere anche la falange. L’unica cosa che chiedo ai miei giocatori, oltre al fatto di godersi questi momenti insieme perché sono rari e ogni anno solo due squadre arrivano alla finale, è di avere una coraggiosissima umiltà. Umiltà nel riconoscere che l’avversario è più forte, più dotato, più bravo e più abituato a disputare queste partite. Coraggio di essere sé stessi anche all’ultimo atto“.

Simone Pianigiani, pur partendo da ovvio favorito, riconosce la forza dell’avversario:

“Alla vigilia di una finale scudetto le sensazioni sono sempre molteplici, positive e bellissime. Lo sono in particolare quando sei all’inizio di un ciclo, con una squadra nuova, che doveva scoprirsi durante il percorso e lo ha fatto nonostante le difficoltà, ma che deve ancora vivere fino in fondo questi playoff come ulteriore elemento di crescita. Si affrontano le due squadre che hanno avuto più continuità nella stagione, e quindi è la finale più giusta, confermata anche da un percorso molto positivo per entrambe nei playoff“.

Se proviamo a paragonare i due roster faremmo solo un inutile esercizio di stile: la Montepaschi ha una panchina lunghissima, che finisce col tesserato numero 13 e 14, che per altro sarebbero titolari in ognuna della altre quindici squadre partecipanti a questo campionato. Attenzione però, la Bennet ha trovato un equilibrio ed una fiducia nei propri mezzi che moltiplica le energie, e giocando sempre la loro pallacanestro, senza mai andare fuori giri in entrambe le metà campo, ha creato un sistema super efficace.
Guardando i risultati dal girone di ritorno in poi, ci accorgiamo che il record delle due finaliste è esattamente lo stesso: 18 vinte e 4 perse, con una sola sconfitta durante la post season per entrambe.
Tutti gli indizi portano a Siena, ma questa Cantù ha qualcosa di speciale, e come ha detto Trinchieri “non so quantificare le possibilità di vittoria, ma sicuramente abbiamo l’opportunità!”.