Finalmente è finito.
Parlo di Expo 2015 che, nato per un nobile scopo, “Nutrire il pianeta”, si è trasformato in una manifestazione più folkloristica che altro, oppure di promozione turistica dei vari paesi partecipanti, ed è per questo motivo che mi sono rifiutata di visitarla.
C’è da dire che Milano ha beneficiato da questa esposizione: per anni è stata un enorme cantiere, trasformando l’area incolta e disastrata delle ex Varesine in una sfilata di grattacieli scintillanti che ho praticamente visto nascere.
Ne ha beneficiato la Darsena, davvero rinata a nuova vita, ora un vero gioiellino.
Ne hanno beneficiato i trasporti, con le nuove, bellissime carrozze, anche se delle due nuove linee previste ne è stata messa in funzione, e pure parzialmente, solo una (la Lilla, totalmente automatizzata senza conducente… straordinario salirci sopra). Pure i tram: molti binari sostituiti con l’eliminazione, purtroppo, del classico pavè, sostituito dall’asfalto ma con il riammodernamento di varie carrozze. E non parliamo della Zona City Life con piazza Giulio Cesare tornata ancora più bella di prima.
Però molto resta ancora da fare, specie nelle periferie. Se le cose belle sono merito della precedente amministrazione che ha combattuto per poter ospitare l’Expo, questo attuale governo cittadino si è fatto bello del lavoro e sudore altrui, con un sindaco che girava sorridente e tronfio ad inaugurare le opere volute e create da altri. E per le periferie ha solo peggiorato la situazione, permettendo nuovamente l’insediamento di campi nomadi. Inoltre, a parte poche parole di ringraziamento, Letizia Moratti non è nemmeno stata invitata.
Non parliamo poi del maggiore sponsor di questa manifestazione, grande amico dell’attuale premier .
Mi sarebbe rimasto solo un rimpianto per non aver visitato la mostra: non aver visto l’Albero della vita, ed ero rimasta dispiaciuta alla notizia che sarebbe stato smantellato in quanto costava troppo mantenere il software , e credevo che sarebbe andato a finire in Cina o in qualche Emirato (in effetti mi sono sbagliata di poco, in quanto questi paesi hanno richiesto delle copie ). Poi si era fatta avanti Roma… con tutti i guai finanziari che ha? Sarebbe stato come se la Torre Eiffel, anch’essa eretta in occasione di un’Expo, fosse stata smontata a Parigi e rimontata a Lione o Marsiglia!
Invece la bella notizia: Padiglione Italia e Albero restano dove sono e saranno nuovamente agibili e visibili in primavera… Basta solo aspettare qualche mese.
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