![Finalmente! Finalmente!](http://m2.paperblog.com/i/79/795887/finalmente-L-G0v8nL.jpeg)
I momenti più didattici del film sono a dir poco commoventi, con Kingsley-Méliès che fissa la macchina da presa e parla con il sorriso dolce che lo stesso Scorsese sfodera quando, da appassionato e da bambino mai cresciuto, parla di Hollywood, di Visconti, di De Sica o di Kazan. Ed è nel dialogo intimo tra Scorsese e la storia del cinema che si compie finalmente il cammino tormentato, spesso fallimentare, della sua seconda parte di carriera, quella più commerciale, hollywoodiana, talvolta malriuscita, ma forgiata sul tentativo di divulgare la sua passione e costruirvi un unico grande racconto rivolto al passato, come un professore benevolo che insegna ai suoi studenti prima di tutto ad amare.
E quando Scorsese ricostruisce gli studi cinematografici di Méliès, eretti in vetro per far filtrare la luce, e quando in una sequenza onirica trasforma Hugo in un automa silente e metallico, o quando ancora inquadra lo stesso automa nella sua immobile meccanicità e con il 3D riflette sullo scambio infinito tra lo spettatore e lo schermo, quello che coglie in tutti questi momenti, nell'unione contraddittoria eppure inevitabile tra trasparenza e luminosità, freddezza e fissità, vita e natura morta, cuore e metallo, è il momento decisivo della nascita della modernità, segnata dal sopravvento del meccanico sull'umano e, nel caso del cinema, dal fascino di una macchina cui spetta il compito di parlare al cuore.
E come Cronenberg con A Dangerous Method coglie nella psicanalisi di inizio '900 il germe della natura romanzesca del cinema, Scorsese fa altrettanto con Hugo, indagando il rapporto tra la magia, la tecnologia e la dimensione onirica del mezzo. E non lo fa con la precisione dello storico o con la finezza dell'intellettuale, ma con la voce tenue del cantastorie che ha un'idea precisa di bellezza e prova a spiegarla a più persone possibili.
Se ne riparlerà con più calma e meno foga quando Hugo Cabret (questo il titolo della versione italiana) uscirà in Italia, il 3 febbraio prossimo.