Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo.
(Stanisław Lec)
Ed eccoci qui, mancano poche ore all’avverarsi della profezia dei Maya: domani il mondo finirà insieme alla fine del Bak’tun 13, un ciclo di circa 400 anni che chiude il calendario Maya di 5125 anni, dopo… il nulla, solo una predizione: un dio scenderà sulla Terra, fine dei giochi!
Ora voi siete liberi di non credere alle profezie, ma c’è un sacco di gente che è scappata in collina o si è rintanata in un bunker, mentre tanti altri sono andati nei territori Maya per passare una vacanza che è… la fine del Mondo affollando le strutture alberghiere di Messico, Belize, El Salvador, ecc…
Ma se ci fosse davvero la fine del mondo? Se gli scienziati oggi ci dicessero, che ne so, il nucleo della Terra sta per esplodere e lo farà domani, o ancora, c’è un grosso meteorite in arrivo che spaccherà in due il pianeta, l’impatto è previsto per domani, scusate se non ce ne siamo accorti prima. Voi di fronte alla certezza di morire cosa fareste? Avreste paura?
In questi giorni sto guardando una nuova serie TV, Breaking Bed, presto ne parleremo, la serie è incentrata su un uomo a cui viene diagnosticato il cancro e che messo di fronte alla certezza della morte si trasforma e diventa un altro; una persona disposta a fare delle cose di cui mai avrebbe pensato essere capace.
Sì, perché la certezza della morte imminente è sinonimo di impunità: mica possono ucciderti di nuovo; inoltre sapere di dover certamente morire, in ultima analisi, è tranquillizzante. Io personalmente se mi dicessero che domani scoppia tutto beh, dopo un attimo di sconcerto, comincerei a preparare i pop corn e mi cercherei un posto in prima fila per godermi lo spettacolo, certo difficilmente potrò dire a qualcuno «io c’ero» però, diavolo, questo è davvero il più bello spettacolo dopo il Big Bang.
Ma non finisce qui, probabilmente se domani ci fosse davvero la fine del mondo mi toglierei qualche sassolino nella scarpa dettato da ostacoli sociali che oggi mi impediscono di fare o dire certe cose, ma dirò di più, potrei anche decidere di assaporare il piacere della vendetta anche fino alle estreme conseguenze, pure se probabilmente, un po’ per pigrizia e un po’ perché il tempo che rimane è quello che è, lascerei perdere.
Ad ogni modo, più ci penso e più mi rendo conto che alla fine non mi dispiacerebbe affatto una bella apocalisse ma, se posso scegliere, vorrei una sacrosanta invasione aliena con le astronavi che coprono il cielo, il raggio della morte e tutto il resto, per il momento, però, non posso fare altro che accontentarmi del ritorno di Berlusconi.