Prima vittoria in una gara ufficiale per l‘Italia di Simone Pianigiani. A farne le spese è una modesta ma coriacea Finlandia, che riapre la partita dopo essere precipitata a -19 a inizio terzo quarto.
L’avvio dell’Italia è fulminante: la coppia Bargnani-Gigli è pressochè impeccabile, si aprono anche spazi per i tiratori e l’Italia sale sul 21-6, costringendo gli ospiti a esaurire i due time out del primo tempo già al sesto minuto. il nono punto di Gigli sembra chiudere la partita già dopo 8′ schiacciando il 28-11. Dettman prova il tipico cocktail dei poveri: zona e tiro da fuori. La ricetta funziona, perchè i tiratori italiani perdono la via del canestro (1/5 dall’arco per Maestranzi nel primo tempo) mentre il neo-varesino Rannikko si diverte a infilare la retina dalla distanza (3/6 per lui alla pausa).
L’intervallo sembra far bene agli azzurri, che con Bargnani e Belinelli salgono fino al 57-38. Pratica chiusa? Nemmeno per sogno: un parziale di 13-0, che si allunga fino al 17-2, riduce il divario a 4 punti. Nove di quei 17 punti sono di un imprendibile Rannikko, che chiuderà l’incontro da best scorer con 27 punti (5/8 da 3). L’Italia si aggrappa al talento individuale, prima di Mancinelli e poi di Bargnani, per ristabilire le distanze: la Finlandia non ha alternative al tiro da fuori (13/23 alla fine, 8/14 combinato per Rannikko e Virtanen), tanto più dopo l’infortunio alla caviglia di Mottola, e alla sirena è 82-73 per l’Italia.
L’Italia mostra ancora le sue difficoltà a rimbalzo (31-27 il conto in favore degli ospiti) e in regia, dove il solo Maestranzi sembra avere qualche idea: Poeta gioca pochi minuti con il freno a mano, Vitali si limita a tirare da 3 senza prenderci mai (due airball e un ferro su tre tentativi) e Mordente è palesemente fuori ruolo. Lascia perplessi lo scarso minutaggio lasciato a un Gigli in serata (9 punti in 14′). Bene Bargnani (24+5), Belinelli invece dà sempre l’impressione di voler fare l’eroe anche quando non ce ne sarebbe bisogno.
In una serata che evidenzia ancora di più la mediocrità del movimento cestistico italiano, le buone notizie arrivano da Poprad, in Slovacchia, dove la nazionale under 18 femminile di Lucchesi e Aiori si laurea campione d’Europa battendo la Spagna campione uscente per 66-61, con 17 punti di Beatrice Carta e 10 di Gaia Garini, autrice dei liberi che hanno sigillato il successo azzurro. Complimenti!