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Finalmente si dimette(rà)

Creato il 09 novembre 2011 da Pierotieni
mercoledì, 09 novembre 2011

Finalmente si dimette(rà)

Finalmente si dimette(rà)Oramai l'ha detto, se ne andrà!
E' una promessa.
Una promessa del Presidente del Consiglio.
Lo stesso che ha promesso la rivoluzione liberale, la creazione di un milione di posti di lavoro e la diminuzione indiscriminata delle tasse.
Come non dargli credito?
Certo che se ne andrà.
Non proprio subito però, ma solo dopo aver approvato la legge di stabilità con il maxiemendamento lacrime, sangue (e cetrioli per i soliti), introducendo quelle misure che fino ad ora non aveva osato inserire.
Ci infilerà indigeribili provvedimenti per una sinistra degna di questo nome (licenziamenti facili e compagnia bella, anzi bruttissima) e se la legge sarà bocciata sarà stata colpa "della sinistra irresponsabile che come pensa di poter governare?", se invece la legge passerà vuol dire che qualcuno dei 320 che ieri gli hanno votato contro, gli rivoteranno a favore e il fronte delle opposizioni sarà più diviso.
A quel punto potrà fregiarsi del titolo di "salvatore responsabile della patria" e vorrà gestire le elezioni direttamente dalla plancia di comando (perchè è chiaro che se Pdl e Lega non vogliono, non ci sarà alcun governo alternativo e chi lo insegue perde solo tempo e dà l'impressione di avere paura del voto).
Allora trasmigrerà nel corpo di Ancellino Alfano, che sarà "il nuovo che si batte contro la nomenklatura dei soliti noti della sinistra" e gli meterà a disposizione tutto il suo potere economico e mediatico. E i 10, 15, 20 punti di vantaggio che il centrosinistra ha adesso (quando tanti dichiarano di non voler votare) si assottiglieranno (purtroppo) quando i tanti destrorsi torneranno nelle urne, ammaliati dalla falsa novità (ben cucunata) dell'Ancella di Silvio.
Perchè lui non sa governare, questo è acclarato, però è un vero leone nell'arena elettorale.
Alcuni dicono che quello che sta per sferrare è il tipico "calcio dell'asino", il colpo letale cioè che la bestia è in grado di sferrare quando tutti la credono moribinda.
E il paragone ci sta tutto, se non fosse che l'asino potrebbe offendersi.
In bocca al lupo a tutti noi.

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