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Finalmente un commento lucido

Creato il 30 marzo 2010 da Parolecomplicate

C’è una sola cosa che mi fa stare peggio dell’ennesima vittoria di Berlusconi: quelli che si lamentano dell’ennesima vittoria di Berlusconi. Che pontificano ex post, individuando spiegazioni e capri. Tra quelli che cercano spiegazioni il peggiore è senz’altro Luca Sofri, convinto che la causa di tutto sia l’antiberlusconismo (con Veltroni, infatti, che neanche ne prononciava il nome, abbiamo vinto di brutto). Tra quelli che cercano capri, invece, il premio della banalità va a Cerasa: la colpa sarebbe del Pd in generale. Chapeau.

La verità è che nessuna persona sana di mente non può non dirsi antiberlusconiana, e ci mancherebbe. E che il piddì, sta volta, c’entra davvero poco.

La verità è che non c’è nulla di cui lamentarsi. Che loro sono fortissimi, quasi imbattibili. Che hanno avuto gli anni, i mezzi e le capacità di mettere in piedi un apparato di potere e propaganda nazionale, regionale, provinciale, comunale, clericale e domestico assolutamente infallibile: fuori dal tuo soggiorno è pieno di cattivi (ma non ti preoccupare, ti proteggiamo noi). L’80% degli italiani percepisce il mondo esterno solo così, come un posto orrendo, terrorizzante, che peggiora di giorno in giorno. La maggiorparte delle persone ha paura. I miei nonni hanno paura. A pranzo mi raccontano di immigrati, droga, stupri, e di chi ha vinto ai pacchi.  I miei nonni e tutti gli altri percepiscono, elaborano, e poi votano di conseguenza.

Il piddì non c’entra nulla, anzi. Questa volta, e in molti posti, sono stati scelti i migliori. Come con Riccardo Illy qualche anno fa: Emma Bonino e Mercedes Bresso, per esempio, sono due persone trasparenti, capaci. Hanno perso per inesistenza, per terrore (venivano definite “il demonio”, le “ammazza bambine” dagli intellettuali del Foglio), perché da noi si votano Beppe Grillo, la sicurezza e la disciplina. Perché in fondo va così dal dopo guerra, da queste parti. Perché agli italiani ci piacciono i ciociari, le Paole Perego e cielle. Perché ci meritiamo le stragi, altro che Alberto Sordi.


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