Prepariamoci, perché «settembre e ottobre porteranno con sé cattive notizie per il mercato azionario e le banche rimangono pesantemente esposte alla leva, dato ancor più allarmante visto che stiamo entrando nella seconda "gamba" della crisi finanziaria». Parole di Pedro De Noronha, managing partner della Noster Capital di Londra, secondo cui
stiamo assistendo ad anni che rappresentano una sfida senza precedenti per gli investitori. I grandi player, semplicemente, stanno fuggendo dal mercato. Ci sono seri problemi che arrivano dal settore della rinegoziazione dei mutui Usa e l'area euro resta una seria e costante preoccupazione. La Germania non ha la minima intenzione di salvare un'altra nazione europea, la Merkel ha già usato una larga parte di capitale politico per salvare la Grecia e il mercato ellenico dei bonds e questo semplicemente per tutelare il sistema bancario francese e tedesco da ulteriori, gravi perdite.
Ci sono quattro o cinque nazioni con grossi problemi strutturali che non dovrebbero nemmeno essere nell'euro. D'altronde, devo ancora vederlo un politico che si spara alla tempia in ossequio dell'austerity. I greci non hanno alternativa se non quella di tagliare, gli altri come la Spagna non stanno affatto facendo a sufficienza: io sono per la scuola austriaca, non accetto alternative keynesiane.