Lo scorso novembre per problemi finanziari ha chiuso “La Padania“, organo politico ufficiale della Lega Nord. Per chi non lo sapesse si trattava di un quotidiano fondato nel 1997 da Umberto Bossi, segretario federale del partito con lo scopo di diffonderne le idee e che ha incassato dallo stato oltre 60 milioni di euro, fino al 2014, quando furono sospese le pubblicazioni.
Il motto principale della testata giornalistica era “La Voce del Nord“, ma con i soldi erogati dallo Stato Italiano. Infatti grazie al finanziamento pubblico riservato ai giornali “La Padania” vedeva versati denari ogni anno dal 1997 dal dipartimento per l’Editoria della presidenza del Consiglio dei ministri. Fino agli ultimi dati disponibili del 2013, come riporta Il Fatto Quotidiano, il giornale ha ricevuto ben 61 milioni 226 mila 442 euro, cioè 3 milioni 600 mila euro all’anno, 300 mila euro al mese e 10 mila euro al giorno.
L’8 gennaio del 1997, “La Padania” fece il suo debutto nelle edicole, con un cospicuo contributo pubblico (3 milioni 398 mila euro), sotto la direzione di Gianluca Marchi, con il titolo in prima pagina “Ministeri a delinquere”. Da quel giorno il quotidiano ha incassato all’anno anche fino a 4 milioni di euro. Un finanziamento pubblico che ha permesso alla Lega Nord di diffondere il proprio pensiero e le proprie convinzioni, ma che col tempo si è snellito passando dai 3 milioni 900 mila euro del 2008 al milione 300 mila del 2013. Fino all’inevitabile crisi dell’anno scorso, legata anche alla gestione economica del partito, che ha portato la cassa integrazione per tutti i dipendenti.
Il fatto Quotidiano ha pubblicato i dati relativi ai finanziamenti pubblici alla Padania dal 1997 al 2013:
1997 3.398.684; 1998 4.028.363; 1999 4.028.363; 2000 4.028.363; 2001 4.028.363; 2002 4.028.363; 2003 4.028.363; 2004 4.028.363; 2005 4.028.363; 2006 4.028.363; 2007 4.028.363; 2008 3.947.796; 2009 3.896.339; 2010 3.657.696; 2011 2.682.304; 2012 2.001.468; 2013 1.358.494 TOT. 61.226.422.
Ma quanto ci costano all’anno gli altri giornali? Questi i dati relativi fino al 2013 e delle principali testate giornalistiche:
L’UNITA’ 6.377.209,80; SECOLO D’ITALIA 2.952.474,59; L’AVANTI 12.530.638,81; CRONACHE DI NAPOLI 1.631.028,60; IL DENARO 2.455.232,22; IL FOGLIO 3.745.345,44; GRUPPO RCS (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport) 23 milioni e mezzo di euro; SOLE 24 ORE 19.222.787 euro; ESPRESSO-LA REPUBBLICA 16.186.244; LIBERO QUOTIDIANO 7.794.367,53 euro; L’UNITA’ 6.377.209,80; AVVENIRE 6.174.758,70.
La grave crisi economica italiana pesa anche sul sistema editoriale mantenuto interamente dai finanziamenti statali. Ovviamente questo provvedimento non ha fatto altro che suscitare polemiche accese e critiche spietate, diffuse soprattutto sul web. Ci si chiede il perché si continui a sostenere giornali, anche quelli che vendono poche copie all’anno, con i soldi pubblici ed uno dei principali sostenitori dell’abolizione di questi finanziamenti è Beppe Grillo con il M5S.
E voi come la pensate? E’ giusto negare i finanziamenti pubblici ai quotidiani?
P.S.: Noi di Vesuvio Live non beneficiamo e non abbiamo mai beneficiato di alcun finanziamento o contributo.