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"Finché suocera non ci separi" di Corinne Savarese (autopubblicazione)

Da Connie_furnari

Una bella foto di Corinne con uno dei suoi "pargoli"

AUTORE: Corinne SavareseBIOGRAFIA: Nata e cresciuta a Milano, ha studiato lingue straniere. Appena finiti gli studi ha lavorato come agente di viaggi. Questo le ha permesso di iniziare a scoprire il mondo e apprezzare diversi paesi e culture. Dopo aver conosciuto Pietro, a distanza tramite un corso di aggiornamento on line, la loro amicizia si è trasformata in amore e si è trasferita nelle Marche. In due anni si sono sposati e ora hanno quattro bambini, un chihuahua e un siamese. La passione dei viaggi non è sfumata e appena possono, partono alla scoperta di un posto nuovo da visitare, usando anche la formula di home exchange. Le piace avere sempre casa piena di amici e adora cucinare. Spesso organizza cene succulente da passare in compagnia. Lettrice compulsiva, arriva a divorare fino a sette libri a settimana, in inglese o in italiano. Non guarda televisione se non per le serie che segue, esclusivamente in lingua originale. Adoro scrivere e lo fa solo di notte, quando il silenzio e il buio le permettono di entrare nel suo mondo di parole di carta e inchiostro. Durante questo unico momento di solitudine e relax prende vita una Corinne che nemmeno i più cari conoscono. Ecco come sono nati "Cara cognata, ti odio!" e “Finché suocera non ci separi!”SITO: http://goo.gl/VekQsu http://goo.gl/nrZIha
CONTATTI: [email protected]


TITOLO DELL’OPERA: Finché suocera non ci separi!TRAMA: Finché suocera non ci separi! “Cara suocera, ti odio! Con quella tua faccina cadente e raggrinzita da sessantacinquenne, mi sorridi dolcemente, quando dentro di te stai pensando alla prossima frecciatina per farmi sentire inutile, insulsa, instabile, inadeguata, insipida, incompleta, inerme, inadempiente, insoddisfatta... tutta una serie di aggettivi che iniziano per IN che ti piacciono tanto, per potermi dominare e annientare.” (cit.)

Può una suocera essere così invadente, arrogante e prepotente da distruggere una famiglia? O essere così perfida da ingiuriare e calpestare l’onestà di una nuora per screditarla agli occhi del proprio marito e del mondo? Può essere così infida da minare la sua autostima e annichilirla fino a farne la propria bambolina di giochi perversi? O essere così subdola e diabolica da raggirare e triangolare, per creare zizzania all’interno della coppia? Clarissa può! Infatti si presenta a casa di Daphne e Andrea, al ritorno dal loro viaggio di nozze, e non se ne va mai più. Quella che doveva essere una visita di piacere, diventa un incubo per Daphne che, anche questa volta, sarà costretta ad andare in terapia per ritrovare la propria identità e la propria famiglia.
"Finché suocera non ci separi!" è il secondo libro della serie "Cara, ti odio!", dopo “Cara cognata, ti odio!” Questa serie vuole raccontare con ironia e sarcasmo tutta una gamma di relazioni problematiche di personaggi, caricature di se stessi, con cui quotidianamente ci scontriamo, spesso portate al limite del paradosso, del buonsenso e della comprensione.CASA EDITRICE: autopubblicazioneANNO DI PUBBLICAZIONE: 2014GENERE: Chick LitPUBBLICO: adulti, ragazziPAGINE: 270PREZZO: 2,68€REPERIBILE PRESSO: http://goo.gl/zdZ4J0
RECENSIONE: Secondo capitolo della serie “Cara, ti odio!” di Corinne Savarese. Se nel primo volume abbiamo incontrato la cognata Annabella, invadente e incapace di staccarsi dal fratello Andrea, in questo secondo romanzo le cose sono ancora più difficili per Daphne perché si troverà faccia a faccia con la suocera.La suocera e il marito hanno sempre trascurato Andrea, fin da bambino, lasciandolo alle figlie Syria e Annabella, e scegliendo i viaggi a lui. Appena rientrati dal viaggio di nozze Daphne e Andrea trovano nella segreteria i messaggi di Clarissa, la madre dell’uomo, la quale annuncia con voce zuccherosa che andrà a trovarli.Daphne, bidonata dal marito, va a prendere i suoceri all’aeroporto e Clarissa si scioglie in baci e abbracci. Clarissa e Giustino si impiantano a casa dei novelli sposi e la povera Daphne si sente già spodestata dalla suocera, giudicata in ogni sua azione, criticata per le sue maniere schiette. Solo in pubblico la suocera esprime un affetto ipocrita, così da far credere agli altri che sia la nuora a odiarla.In questo secondo libro Corinne non risparmia certo l’ironia e le battute sarcastiche, in una storia che vi appassionerà. L’eterna lotta tra suocera e nuora vi provocherà non poche risate, qualcuna potrà immedesimarsi, molte se non tutte staranno dalla parte della protagonista. Lo stile di Corinne è semplice, ironico, accattivante. Con fluidità ci introduce nel mondo di Daphne, sempre con la spiccata satira che contraddistingue il chick lit: in particolare ho adorato i pensieri della protagonista, azzeccatissimi alle situazioni, e sempre divertenti.Non mancherà qualche parte drammatica che farà riflettere, e la scoperta di molti scheletri nell’armadio.Il finale inaspettato darà una giusta visione delle cose, rivalutando le vicende suocera-nuora. In molte parti mi ha ricordato il film “Quel mostro di suocera” con Jane Fonda e Jennifer Lopez. Un romanzo consigliatissimo quindi, leggero e frizzante.

Come nel film "Quel mostro di suocera", nel romanzo di Corinne troviamo l'eterna lotta tra suocera e nuora


INTERVISTA STANDARD A CORINNE SAVARESE 1.   Ciao e benvenuto sul mio blog; ci parli un po’ di te, non come autore ma come persona? Ciao, prima di tutto ti ringrazio di ospitarmi qui, a casa tua. Che dire di me? Ho 36 anni, attualmente non lavoro. Ho lasciato la carriera quando ho deciso di seguire i miei bambini, che sono quattro e richiedono davvero un enorme impegno. Mi sono ribellata al diventare una figura solo genitoriale. Non era da me. La mia vita non poteva essere solo quella. Non volevo essere solo madre, ma anche Donna. Una donna con desideri da realizzare e sogni da rincorrere. Ho voluto essere mamma, moglie e donna. Certo, è faticoso scrivere tutta la notte, spegnere il pc quando fuori si vede l’alba e prepararsi a svegliare la famiglia per la colazione. È faticoso mantenere una presenza costante sui social di giorno, affinché non si cada nel dimenticatoio, dopo aver scritto tutta la notte. Ed è faticoso mantenere la calma di fronte a una famiglia che è in perenne rincorsa. Essere in sei, è un po’ come un criceto nella ruota. Non c’è tempo per fermarsi. Chi si ferma è perduto.

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