Fine anno

Ammetto di avervi trascurato, e ammetterei anche che mi è spiaciuto se almeno avessi trovato il tempo di spiacermi.
No, nemmeno quello.
Tra una insipiente, arrogante e sfuggente (nuova) Capa Tórta,
e una arrogante, ignorante e incapace (nuova) direttrice amministrativa,
tra gatti perduti e non ancora ritrovati (il pensiero, ammetto, paralizza le poche rimaste facoltà mentali),
tra fogli su fogli da consegnare su quello che abbiamo fatto per recuperare coloro i quali si ritrovano pieni di quattro a venti giorni dalla fine dell’anno,
tra…
controlli a manetta sullo studio,
verifiche,
preparazione esami,
verifiche,
pane fatto in casa,
cambio degli armadi,
doccia rotta,
tubature rotte,
verifiche,
caldaia rotta,
madre riaggiustata ma da controllare,
macchina rotta,
bollo auto non pagato (ora sì, però),
iscrizione del figliolo all’anno prossimo (ma come, adesso? Eh, crederete mica che trascuri solo il blog, vero?),
cambio degli armadi da fare (altro pensiero paralizzante),
piante da piantare,
pane da panificare,
INSOMMA
tra una cosa e l’altra non ho più tempo di scrivere qui.
Però, se qualcuno passasse, mi fa piacere condividere due apprendimenti recenti dei miei virgulti.

Classe seconda: il sistema istituzionale scelto dalla Francia nel 1791 fu la ghigliottinatura.

Classe terza:

Non ho più parole.
Ecco perché non scrivo più.