Fine (scontata) di una fase

Creato il 09 dicembre 2010 da Gianlucaciucci
 La Champions League va in letargo, come da tradizione anche se con una settimana di anticipo rispetto al solito, e dà appuntamento a fine febbraio per l'inizio vero e proprio della competizione. Fra due mesi e mezzo infatti si affronteranno le sedici squadre migliori con gli incontri a eliminazione diretta e l'atmosfera si farà più calda, finalmente. Mai come quest'anno la fase a gironi è sembrata scontata e priva di qualsiasi appeal: pochissime sfide interessanti, quasi mai giocate con furore agonistico, bel gioco regalato da solito Barcellona e poco più. Se andiamo a vedere le squadre che non proseguiranno nel cammino di materiale ce n'è pochissimo: Twente, Werder Brema, Benfica, Hapoel, Basilea, Cluj, Spartak Mosca, Zilina (?!), Rangers, Bursaspor (eh?), Rubin Kazan, Panathinaikos, Ajax, Auxerre, Braga e Partizan Belgrado, che chiude con zero punti e tanta nostalgia per il passato del calcio slavo. Insomma non ci siamo persi un granché e l'unica notizia, semmai, è la bocciatura del calcio russo dato che, alle due uscite di oggi, va aggiunta quella agostana dello Zenit, allenato da Spalletti e dominatore in campionato. Fa simpatia infine la prima qualificazione agli ottavi dei danesi del Copenaghen (nella foto l'attaccante Vingaard), capaci di battere la concorrenza di greci e russi nonché di fermare sul pareggio interno il Barcellona dei sogni realizzati.
 Se la Russia piange noi non dovremmo ridere molto perché le nostre squadre si sono qualificate tutte al secondo posto in gironi non esattamente proibitivi (solo il Milan aveva il Real, che infatti ha raccolto il doppio dei punti), dando la costante sensazione di essere un gradino o due sotto le "grandi" d'Europa e rimediando brutte figure senza battere ciglio. Perché se l'Inter pare abbonata ai ceffoni, gli ultimi tre presi a Brema mica a Manchester, e la Roma dura solo un tempo anche in Romania facendo infuriare Ranieri,  quello che stupisce è la pochezza del Milan senza Ibra. L'Ajax a San Siro ha imperversato su una squadra che, di certo, pagava la mancanza di motivazioni ma che è apparsa sperduta senza il suo faro là davanti. So benissimo che nella seconda parte della stagione le differenze tecniche e tattiche si leniscono grazie, per le nostre, al fiato corto ma per quanto accaduto negli ultimi cinque anni, con le dovute eccezioni di Kakà-2007 e Mourinho-2010, non vedo spazio per miracoli. Appuntamento a venerdì 17 (yuhuuuu!) per i sorteggi.

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