“Vivacchiare e’ negativo per tutti. Fermi restando i ruoli, della maggioranza e dell’opposizione, e’ un dovere proporre soluzioni per evitare l’asfissia”, dice Fini. “Se lo scarto anziche’ di tre parlamentari diventa di cinque, cosa cambierebbe? Continuerebbero a vivacchiare. Ma in questa situazione non si puo’ vivacchiare e l’opposizione non si puo’ limitare a dire valuteremo di volta in volta. Sarebbe un gioco di rimessa, e invece bisognerebbe disegnare un impianto di regole condivise”, spiega il presidente della Camera. Con Casini, “se si votasse, staremmo insieme. Ci sarebbe una competizione con tre soggetti e non con due”, prosegue.
Ribadendo: “Mai prese in considerazione” le dimissioni, Fini replica anche all’offerta di Bersani e D’Alema”. “Le alleanze non si fanno in ragione delle sommatorie di sigle. Ma sulla condivisione di alcuni progetti. E comunque le elezioni non sono vicine”. Il presidente della Camera tocca anche temi di attualita’ politica, come il Federalismo: “Il decreto sulle Regioni e’ la vera sostanza”; “vedremo, verificheremo alla fine se Calderoli trovera’ l’accordo con Tremonti sui saldi”. La mozione a Bondi “non e’ una questione cruciale”. Infine, la Fiat: “Senza dubbio” voterei l’accordo, ma “il problema e’ che la politica e’ assente. ha delegato tutto alle parti sociali anche sulla rappresentanza”.