Oggi c’è stata la prima Assemblea Costituente del neopartito di Fini, Futuro e Libertà per l’Italia.
L’Assemblea è iniziata con un caloroso applauso a Gianfranco Fini, che ha subito iniziato il suo discorso ribadendo perchè è nato il partito e che messaggio vuole che dia agli italiani. Dopo pochi minuti dall’inizio c’è stata una piccola interruzione da parte di una persona che cercava di avvicinarsi al Presidente della Camera, però, prontamente fermata dalla vasta sicurezza presente, il discorso è potuto continuare. Fini ha ribadito che c’è sempre stata una differenza tra il FLI e l’opposizione, perchè il FLI era ed è disposto ad affrontare un dibattito con la maggioranza. Dure le parole comunque, di Fini che afferma: “No alla scorciatoia per una deriva plebiscitaria, ci sono le regole della Costituzione. Non si può richiamare a ogni piè sospinto la sovranità popolare, neppure se si è eletti con il 99,9% dei consensi, e dimenticare che non ci si può considerare al di sopra della legge e coperti da un’assolutà impunità”. Poi, però, chiude alla via giudiziaria: “Berlusconi ha la sua maggioranza, è in grado di andare avanti, dobbiamo prendere atto della sconfitta del 14 dicembre. Non è attendendo l’esito dei processi che si supera Berlusconi o lo si archivia, ma agendo nella società italiana”. Dimissioni? “Non illudiamoci, Berlusconi non si dimette e la differenza con me è che se non sta a palazzo Chigi ha qualche problema che non ho io se mi dimetto da presidente della Camera”.
Un punto importante dell’Assemblea è stata sull’unità d’Italia “Per assecondare la Lega sbriciolano il senso dello Stato. Per quanto riguarda il 17 marzo probabilmente nel Pdl ci credono meno di quello che dicono riguardo alla necessità di difendere l’identità nazionale” afferma Fini.
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