Lorenzo Cola, consulente di Finmeccanica, ha spiegato ai magistrati l’essenza del sistema messo a piedi per la spartizione degli appalti. E l’accantonamento di fondi occulti che sarebbero serviti a versare tangenti a manager e politici. Le sue dichiarazioni e quelle del commercialista Iannilli sono serviti a rivelare il percorso dei soldi , le fatture di operazioni inesistenti , le commesse gonfiate.

Il meccanismo prevedeva che gli appalti di Enav venissero affidati alla Selex Sistemi INtegrati, azienda controllata da Finmeccanica e amministrata dall’Ingegnere Marina Grossi, moglie del Presidente della Holding Guarguaglini. A sua volta Selex li girava a Techno Sky , che è controllata da Enav.
Un doppio passaggio che serviva a far lievitare i costi e avere una risorsa finanziaria extrabilancio. Ma anche a spartirsi i subappalti che venivano affidati a imprese indicate dagli alti stessi funzionari. Segnalazioni che venivano ricompensate.
Marina Grossi è accusata di corruzione in relazione agli affidamenti dei lavori Enav poi conferiti alla Print System e alla Arc Trade , la società riconducibile a Iannilli. Ma all’amministratore di Selex vengono contestate anche violazioni fiscali. Nel capo d’imputazione è scritto “ in accordo con Lorenzo Cola , con il condirettore Colucci e con il direttore responsabile Manlio Fiore , emetteva fatture relative a operazioni in tutto o in parte inesistenti per un valore inferiore ai dieci milioni di euro nel 2009 , al fine di consentire a Enav l’evasione delle imposte dirette e indirette ; avvalendosi di fatture relative ad operazioni in tutto o in parte inesistenti , indicava nelle dichiarazioni dei redditi presentate per conto di Selex in relazione agli anni 2008 e 2009, elementi passivi fittizi”.
Gli investigatori hanno sequestrato documenti su appalti , per verificare se c’è stata una violazione della legge del 2006 sull’assenza di gara per gli appalti. Tra gli indagati c’è Pugliesi , l’amministratore di Enav , e il presidente del’Ente di Assistenza al volo Luigi Martini, tutti e due nel 2009 indicavano passivi fittizi al fine di consentire l’evasione di imposte dirette e indirette di Enav.

Lorenzo Cola ha parlato ampiamente del trasferimento di capitali. I manager hanno preso mazzette in cambio della concessione degli appalti. Quattro società sono state inserite nell’indagine, tutte relative a Lorenzo Borgogni (capo delle relazioni esterne di Finemeccanica). Si tratta di Renco Spa, Simav , la Aicom , la Chorus Service e Architecture. Secondo i magistrati Borgogni avrebbe ottenuto 300 mila euro per essere agevolato nell’aggiudicazione delle commesse. Ad assegnarle era la Selex.





