Lyda Borelli è una prostituta priva di alcuna istruzione e senza alcuna speranza per il futuro. Purtroppo questo ingrato lavoro le porta ad avere una gravidanza indesiderata, e una volta nato il bambino lo abbandona. Fugge dalla sua vecchia vita e viene accolta dal Banchiere Augusto Poggioli che la adotta. Alla morte dell’anziano benefattore, Lyda tratta come una sorella la giovane Fulvia Perini, la vera figlia del banchiere. Nel frattempo non può però che pensare al figlio che ormai dovrebbe essere maggiorenne. Ironia della sorte, il figlio è divenuto un malvivente e sarà proprio lui, nel finale tragico, ad uccidere la madre senza conoscerne l’identità.
Ancora una volta Nino Oxilia confeziona la tragedia perfetta, un dramma di peccato e redenzione che per compiersi deve portare al sacrificio della protagonista. Carmine Gallone è abile nel mettere in scena la vicenda, e a renderla intensa e angosciosa. Il finale resta di fatto aperto: quale sarà il destino del giovane malvivente? La parabola di Lyda sembrerebbe aprire ad una speranza per il futuro, l’amore dovrebbe essere, infatti, il punto di partenza per superare una situazione complicata, ma niente ce lo lascia credere. Lasciando le speculazioni sul finale, non ho sinceramente molto da dire, sia perché è passato molto tempo sia perché, lo ammetto, ho un blocco che mi è venuto subito dopo la visione di Fior di Male. Dovevo parlarne anche per Cinefilia Ritrovata e non ci sono riuscito, e ignoro sinceramente il motivo. Vi invito piuttosto a leggere l’interessante resoconto dell’eppca riportato su Sempre in Penombra. L’immagine è tratta dal sito della Cineteca di Bologna. Anche qui non mi risulta purtroppo ci sia un’edizione home video, speriamo che la lacuna venga presto colmata ma è dal 1986 che aspettiamo notizie.