Domenica 13 Febbraio 2011 12:29 Scritto da marzia.o
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Fiore era una bambina assai graziosa , vispa e intelligente , dai grandi occhi azzurri, un po’ sognatori, e dai capelli ricciolini e dorati. Fiore abitava in un paese assai carino, dalle case dai tetti rossi, dai muri bianchi, e dalle persiane verdi, il paese si chiamava: “Non so”, questo nome era dovuto alla risposta ricorrente della gente, infatti, a ogni domanda rispondevano con un “non so”.
A Fiore questa risposta non piaceva, avrebbe voluto sapere il nome dei fiori e delle cose, ma di rado c’era una risposta diversa, sembrava che nessuno sapesse niente, la bambina aveva saputo che forse al di là del bosco “non so” c’era una donna che sapeva tutto, ma naturalmente nessuno ne conosceva il nome.
Un giorno Fiore stava ammirando un fiore con i petali vellutati e dal gambo un po’ spinoso, le sarebbe piaciuto sapere il suo nome, ma sapeva che se lo avesse chiesto alla mamma le avrebbe risposto con un “non so”; fece un sospiro e in quel preciso momento il fiore si aprì e ne uscì creaturina alata, sembrava una bambina molto piccina con le ali.
La creaturina si stirò e sbatté le ali, volteggio attorno a Fiore poi la salutò:
<<Ciao, tu sei Fiore?>>.
<<Si, ma tu chi sei?>>, domando a sua volta Fiore.
<<Sono una fatina, e mi chiamo Filù>>.
<<E cosa facevi nel fiore?>>.
<<Oh bella ci dormivo, ero proprio stanca sai, ho fatto un lungo viaggio e …>>, Filù raccontò il suo viaggio, all’improvviso Fiore si accorse che la fatina usava nomi che lei non conosceva, stava per chiedere al come si chiamava il fiore dove aveva dormito, ma la fatina esclamò: <<Perdinci, mi stavo dimenticando perché sono venuta!>>.
<<Già, perché sei venuta proprio nel mio giardino come fai a conoscermi?>>.
<<Oh ma tutti gli abitanti del lago ti conoscono?>>.
<<Davvero? E dove si trova il lago incantato?>>.
<<Al di là del bosco di querce e di betulle, io sono venuta per portarti dalla regina Luna, vuole parlarti>>.
<<Vuole parlarmi e di che cosa?>>.
<<Non me la detto, mi ha solo detto di portarti da lei, su dai vai a prendere le
cose che vuoi portare, ma ricorda solo quelle importanti>>.
Fiore corse in casa e prese la sua borsa, sua madre le domando dove stava andando, lei rispose che andava a fare una passeggiata alla domanda quando sarebbe tornata, Fiore le rispose “non so” e uscì per seguire la sua amica fatata
Fiore e Filù si avviarono sul sentiero che portava al bosco di querce e betulle. Filù era una fatina vivace e parla, parlava, raccontò a Fiore che il regno della regina Luna si estendeva per migliaia di chilometri, al centro vi era un grande lago, dove nascevano bellissime ninfee, nelle quali lei e le sue sorelle abitavano , sulle rive crescevano i fior di loto e canne di bambù, le quali proteggevano gli animali che vi facevano il nido. Filù raccontò dei suoi amici castori e delle loro case e delle dighe che costruivano, delle sue amiche anitre, che facevano un gran chiasso, perché parlavano tutte insieme, di tute le altre creature , come le rane, i grilli, le cicale,, le libellule, le farfalle, dei pesci e dei maestosi cigni, e poi le parlò degli elfi, degli gnomi, degli orchi e dei troll. Filù raccontò che al centro del lago c’era un’isola, non tanto grande, ed era lì che la regina Luna abitava, proprio sotto alla grande quercia, che aveva più mille e mille anni. Intorno al lago si estendeva il bosco di querce e betulle, e anche in questo caso fece i nomi degli animali che vi vivevano: il lupo, l’orso, la volpe, lo scoiattolo, il picchio, il passero, i il cervo e così via. Continuò col dire che dal bosco poi partivano quattro sentieri, che portavano a quattro villaggi e ogni villaggio aveva un nome particolare: a nord vi era il paese Ghiacciarello, perché in quel posto nevicava sempre e faceva un gran freddo, a est c’era il paese di Fiorinpopolo, perché ovunque crescevano dei fiori meravigliosi, Fiore fece notare a Filù che anche al suo villaggio crescevano dei fiori meravigliosi, ma che nessuno ne conosceva il nome, sorpresa la fatina domandò:
<<Come nessuno ne conosce il nome?>>.
<<Sì è così, quando indicano un fiore dicono: “guarda che bello il fiore non so”>>.
<<Davvero?; e come lo chiamano il villaggio>>, domandò la fatina.
<<Il villaggio di “non so”>>, rispose prontamente Fiore.
<<Ma no, è il paese di Fiorinpopolo!>>, esclamò la fatina.
<<Ma davvero, e allora perché la gente lo chiama “non so?”>>.
<<Non saprei, è proprio una strana questa faccenda, ma la regina Luna lo saprà vedrai>>, concluse Filù riprendendo poi il suo discorso, aggiunse che a sud vi era il villaggio Caldarello, perché faceva sempre caldo, e a ovest vi era il paese Montagnello, dalle grandi montagne. Era ormai sera quando finalmente raggiunsero il limitar del bosco, ma sia Fiore che Filù erano stanche, mangiarono un po’ di pane e frutta, poi la fatina trovò un albero dal tronco cavo e vi fece entrare Fiore, lei si accoccolò tra le pieghe dello scialle della bimba e si addormentarono, mentre l’albero ripiegava i suoi rami per proteggerle. Filù si svegliò all’improvviso, la notte era calata da un pezzo, e si udivano solo i rumore dei piccoli animali notturni in cerca di cibo. Filù si sentiva agitata e non ne capiva il motivo, inoltre l’era sembrato di udire una voce che la chiamava. La fatina non aveva nessuna voglia di lasciare il suo caldo rifugio, cercò di riprendere sonno, ma non ci riuscì, allora sgusciò fuori dalle pieghe dello scialle di fiore, si avvicinò all’apertura del loro nascondiglio, spostò una foglia e guardò se c’era qualcosa di strano, ma non le sembrò di notare nulla, c’era solo il chiarore della luna che illuminava il bosco incantato; lasciò ricadere la foglia e si avvicinò alla bambina addormentata , stava per rientrare fra le pieghe dello scialle quando sentì chiaramente una voce che la chiamava:
<<Filù, Filù dove sei?; Filù, Filù?>>.
Filù tornò indietro e spostò di nuovo la foglia e davanti a lei c’era il viso rubicondo di sua sorella Smeraldina, le due fatine si abbracciarono, poi Smeraldina spiegò a Filù perché era venuta a cercarla: era stata inviata dalla regina Luna per avvisarla che il mago Marengo, aveva saputo che la regina Luna aveva mandato a prendere i quattro bambini incantati. Il mago Marengo dopo d’averlo saputo, aveva mandato i suoi soldati a cercare i bambini , così anche la regina aveva mandato altre creature magiche ad avvisare le fatine e gli elfi che erano in compagnia dei bambini. Fiore svegliata dalle voci delle due fatine usci dall’albero, e chiese a Filù cosa stesse capitando, Smeraldina ricominciò da capo la sua spiegazione, quando da sotto una radice del grande albero, sbucò un topolino , aveva un paio di occhiali rotondi sul naso e una giacchetta grigia sulle spalle, si mise sulle zampette posteriori annusò l’aria, poi disse alle due fatine:
<<Smettetela di chiacchierare, i soldati arriveranno presto, avanti seguitemi>>, il topolino non aspettò che le due gli rispondessero, cominciò a correre, sia le fatine che Fiore lo seguirono, ma ad un tratto la terra tremò e Fiore cadde. Il topolino e le fatine si preoccuparono subito, se si fosse fatta male, ma lei li rassicurò che non aveva nulla. Il topolino si girò per mettersi a correre di nuovo, quando gli venne in mente il perché aveva raggiunto le due fate, e disse a loro: << La regina Luna mi ha mandato per dirvi che dobbiamo far bere a Fiore l’acqua del lago incantato, in questo modo le sue ali nascoste appariranno>>.
<<Ma quali ali nascoste ?>>, chiese Fiore perplessa.
<<Oh bella quelle che hai sulla schiena>>, fece il topolino facendo finta di saperla lunga sulla faccenda, ma in realtà non ne sapeva proprio nulla , tirò fuori dalla giacchetta una bottiglietta e la porse a Fiore, sollecitò le due fatine a porgere la loro bottiglietta; Fiore bevve l’acqua delle tre piccole bottiglie, ma al momento non accade nulla, ma poi la bambina sentì un formicolio sulla schiena e subito dopo fu avvolta da un chiarore lunare, quando la luce scomparve sulla schiena di Fiore c’erano un paio d’ali, intrecciati nei suoi capelli vi erano candidi fiori bianchi, i suoi abiti erano di organza e seta. Le due fatine le girarono intorno poi Filù esclamò:
<<Oooooh sembri la regina Luna!>>.
<<Sì,sì, ma più piccola>>, le fece eco Smeraldina.
<<Davvero?>>, domandò Fiore cercando di guardarsi.
<<Sì, ma adesso scappate, i soldati di Marengo presto saranno qui, presto, presto>>, disse il topolino fuggendo. Fiore e le fatine lo seguirono volando nella direzione del lago incantato.
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