La pigna che sembra una rosa
Tantissimi anni fa, parcheggiai la mia auto in un vicolo del centro, e, quando ne scesi, rimasi stupita per la quantità di piccole e grandi rose di legno che ricoprendo tutta la stradina formava un originale tappeto color marrone opaco. Una delizia che portai a casa, mettendone il più possibile nella mia borsetta! Non le conoscevo o meglio: non le avevo mai notate, se non casualmente, in qualche lavoretto natalizio.
Ero giovane e poco avvezza al mondo naturale che invece oggi, cinge a tutto tondo la mia vita.
Da dove vengono le bellissime rose di legno?
Le produce il Cedrus libani o meglio conosciuto come Il Cedro del libano. L’albero è un piantone possente e maestoso, simbolo di potenza e forza fin dai tempi antichi. Nell’antico testamento: si narra che con il suo legno furono edificate le colonne del Tempio di Salomone. Inoltre i fenici usavano il suo pregiato e massiccio legno, per la costruzione di imbarcazioni, e navi.
Il Cedro del libano appartiene alla famiglia delle Pinaceae, classificato tra le conifere. Originario dell’Anatolia settentrionale, della Siria e del Libano, il cedro cresce spontaneo lungo i pendii rocciosi e calcarei raggiungendo un’altezza di 40 metri e in casi eccezionali può raggiungere i 60 metri di altezza. I rami assumono un portamento a “candelabro” in altre parole, formano un angolo retto di 90° e salgono verso l’alto.
In Europa giunge nel XVII secolo. Nel 1683 alcuni esemplari furono piantati al Physic Garden di Chelsea a Londra. Quando produssero le prime pigne, la cosa suscitò un tale scalpore che l’allora presidente della Royal Sociey, Hans Slogane, presentò agli altri soci, un rame dell’albero, carico di ben nove frutti.
Le foglie di un bel color verde-blu, hanno una forma ad aghi e si distribuiscono a ciuffetti sui rami legnosi. I fiori sono grigio-verdi i maschili e gialli quelli femminili. Tutti nascono sulla stessa pianta. I frutti, le pigne, sono grandi e di forma conica, simili a tante altre.
Ma la differenza con le pigne delle altre conifere, che raccogliamo intere dal suolo, è che man mano che le pigne del cedro maturano, si sfaldano lasciando cadere a terra ‘petali’ di legno. Rimane intatta la parte apicale della pigna che ricorda la forma di una rosa appunto.
Non c’è inverno che io non la utilizzi. La trovo graziosa e molto elegante. La sua forma e il suo colore marrone opaco, ben si adattano alle mie composizioni floreali natural-style.
Si può conservare in scatole di cartone o legno da riporre in luoghi asciutti. L’anno seguente, come una qualsiasi pallina di natale, si scarterà per poi riutilizzarla per decorare ghirlande, incollarla ad un nastro di velluto rosso per legare un tovagliolo, chiudere un pacco, o semplicemente per riempire un piatto di vetro come se fosse frutta fresca da mangiare, da posizionare come centrotavola.
Tra le pigne potrete nascondere delle t-light, protette da vetro, per far scintillare le vostre rose di legno.
Numerosi sono gli esemplari da poter vedere in Italia:
Due si trovano a Ferrara nel Parco Massari,
Uno sull’isola della Maddalena, in Sardegna.
Uno a La Morra (CN) nella tenuta Monfalletto
Uno nei pressi di Campobasso nel parco del convitto Pagani
Uno a Chieri, vicino alla stazione ferroviaria
in foto un esempio di tableau de mariage pensato per un matrimonio invernale, a far da corredo le pigne del cedro del libano.
la foto l’ho scattata durante il backstage dello shooting del matrimonio pubblicato su La Magia del Bianco Winter 2013 e che a breve vi posterò
Questo articolo è inserito sempre sul magazine La Magia del Bianco Winter 2013 a pagina 89