L'argomento è il faraonico piano delle 12 Accademie Under18/20 e dei 24 Centri formazione Under16 annunciato dalla gestione del Gavazzi Alfredo: la nota Fir conferma il piano - e ci mancherebbe - ma la notizia è la frase associata:«Sia i centri che le accademie verranno istituite presso le società che dimostreranno di possedere sia le infrastrutture adeguate, sia un’attività giovanile qualitativamente e quantitativamente corpose e che rappresentano, più in generale, un punto di riferimento per la propria area di operatività». Ovviamente le società, a partire da quelle che possiedono "infrastrutture adeguate" e "un'attività giovanile corpose (sic)" non ne sanno assolutamente nulla.
La buona notizia è quindi che non faranno nuove Tirrenia-nel-deserto; la cattiva è che saremo alle prese con la probabile calata di "docenti federali" (scusate l'antinomia) in casa di chi i vivai ha dimostrato nel tempo di saperli gestire da sè.
Di più: siccome non è che ce ne sian tante di tali società e alcune son pure territorialmente contigue, si profila il rischio di operazioni clientelari in termini di scelte/esclusioni.
Scommettiamo ad esempio che uno di tali centri/Accademie calerà in una certa parte della provincia di Brescia a 20km dal capoluogo e a 50 da Mantova? E tra grandi tradizioni a soli 40 chilometri di distanza tra loro nel Basso Veneto? La neo- Consigliera Federale Susanna Vecchi takes-it-all si farà "il polo giovanile" tutto al Battaglini, oppure tra Rovigo e Padova faranno salomonicamente, magari a Monselice-Este, mezza via per non sbagliare?
Già che siamo in ambito Fir, il primo nuovo consiglio federale del 5 ottobre che precede questa nota è stat0 interessante per capire l'impronta alla gestione del Movimento che a nostro avviso vuol dare la nuova Presidenza, del tutto in linea con quanto sopra detto ed è senz'altro il caso di tornarci sopra con la nostra personalissima lettura.
- Innanzitutto un "atto dovuto" che rinfocola però le polemiche su cui anche qui ci siamo dilungati: viene istituita una Srl con la Fir socio unico, per gestire le Zebre. Il primo che sostiene che questo non sarebbe conflitto di interessi, vince una azione del Monte dei Paschi di Siena. Attendiamo ora nomina di presidente, Ad e congrui gettoni.
- C'è poi il capitolo delle cadreghe. Aldilà dei nomi (centroitalici per equilibrio al lombardo i due vice: confermato il toscan-dondiano Saccà, viene promosso il ras del Lazio Luisi e poi gli altri, fino al responsabile della scelta delle sedi per gli incontri delle nazionali), c'è da rimarcare il coinvolgimento - cooptazione dell'irrequieto Véneto, esplicitata in modo alquanto irrituale nel comunicato stampa: "Il Consiglio Federale ha tenuto in grande considerazione la necessità di coinvolgere adeguatamente una Regione di fondamentale importanza per il movimento rugbistico nazionale quale il Veneto, eleggendo due membri di considerevole esperienza (Zeno Zanandrea (in FIRA, ndr) ed Andrea Rinaldo (in ERC, ndr) ) che – insieme alla Sig.ra Susanna Vecchi eletta in quota società il 15 settembre – garantiscano una adeguata ed autorevole rappresentanza della Regione all’interno del Consiglio Federale. Aldilà della sintassi, è messaggio chiaro ai "ribelli".
- Volontà di coinvolgimento-cooptazione ribadita dall'unico "Il Consiglio si rammarica che ..." contenuto nel comunicato stampa: non è polemico, si riferisce al rifiuto del Capo della "Opposizione" Amerino Zatta ad accettare la posizione di rappresentante italiano presso il Board Celtico (al suo posto ci va Stefano Cantoni, da Colorno, ironia della sorte ex Ad degli Aironi; con lui va Gaetaniello, che fa da secondo anche nella Erc).
La ragione del no di Zatta al posto nel Board Celtico non pare quella di erigere barricate pregiudiziali al dialogo (non è nel carattere del personaggio) né di mantenere le distanze (cautela che va usata a prescindere). Gli è che, per come stan le cose oggi, trattasi di posto per "figli di un dio minore". Difatti quando nel Board c'è da discutere di soldi e altri affari strategici, i rappresentanti italiani vengono cortesemente invitati ad uscire dalla stanza: più che soci siamo ospiti.
Insomma il Gavazzi che stupido non è, ha offerto a Zatta un posto di prestigio ma che poco controlla, mentre ha destinato come rappresentante presso la ERC uno più "fidato", Andrea Rinaldo, peraltro già presidente del Petrarca quando Vittorio Munari ne era prima allenatore poi dg. Si tratta dell'unico Ente da cui arrivino soldi veri, per di più attualmente al centro della madre di tutte le battaglie che determineranno il futuro del rugby continentale.
- Collegata indirettamente al "rammarico per Zatta" è la decisione che segue nell'ordine del comunicato stampa: nel caso le squadre italiane non fossero più invitate alla Celtic League dopo la stagione 2013/14, le "reduci" verranno fatte accomodare in Eccellenza nel solco del Viadana, facendo loro posto mediante due retrocessioni - e presumibilmente nessuna promozione ... oppure una, se mai dovesse servire ... (il comunicato saggiamente tace al proposito).
Ovviamente trattasi di positioning per mostrare che faremo sul serio quando andremo a dire al Board Celtico che l'iscrizione da 1,5 milioni per franchigia non la vogliamo più pagare; ma sa mai ...
- Da segnalare l'incarico alla commissione federale impianti per un censimento di tutti i campi d'Italia destinati al rugby: "anno zero", si chiama significativamente il progetto.
- Sono state costituite tre commissioni miste paritetiche con le società sia pure a presidenza federale, "volte a massimizzare il coinvolgimento delle Società per lo sviluppo del movimento". Il Presidente federale è alla guida della commissione per il Campionato Eccellenza, il vice Luisi è presidente della commissione campionati giovanili, Gaetaniello della commissione allenatori.
- Infine la più che sopravvalutata querelle sui nuovi comitati regionali, col casus belli Friuli staccato dal CIV veneto: s'ha da fà per via di norme Coni a quanto pare. I friulani son tutt'altro che contrari come si crede e dice in giro: han solo necessità di capirne termini e condizioni.
- Ah dimenticavo, c'è anche l'adeguamento italiano alle norme europee sui "portatori d'acqua": rischiavamo sanzioni dalla Merkel e l'arrivo della troika ...
Coinvolgimento - cooptazione, a partire dalle società e fino alla "opposizione", pur senza abdicare di un'oncia dal potere vero anzi finalizzato ad estenderlo: pare esser questo il leit motif di queste prime mosse della nuova gestione federale. Mossa saggia da parte di una gestione nominata col 54% dei voti, per evitar rischi di spaccature.
Non siamo certo ancora alla centralità delle società sul territorio, al "bene comune" né alla pianificazione della espansione mediante modelli di business fondati su moderne e professionali media and communication strategy. Ma tutto è relativo: va considerato che arriviamo dal malmostoso arrocco autarchico "le rugby c'est moi" in vigore fino a poche settimane fa. Pianìn pianéo ...