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Firendly Fires a Barcellona

Creato il 02 dicembre 2011 da Witzbalinka

Già all’interno del nome stesso della band possiamo apprezzare alcune delle caratteristiche che rendono l’acclamato gruppo britannico Friendly Fires – che presenteranno Pala, il loro secondo album, nella sala Razzmatazz di Barcellona http://www.salarazzmatazz.com/ il 10 dicembre – qualcosa di speciale all’interno del sentiero musicale su cui procedono. I fuochi ai quali allude la seconda parola possono essere associati facilmente con lo spirito indipendente di una formazione che si è dimostrata autosufficiente fin dal principio.

friendly fires

In effetti, i Friendly Fires hanno cominciato come una band che si esibiva dal vivo, e che registrava le proprie tracce in maniera autonoma (il loro secondo singolo, Paris, fu eletto singolo della settimana dal giornale The Guardian, la rivista specializzata New Musical Express e la BBC Radio 1), anche per quanto riguardava il finanziamento e la spesa. Di fatto, a fine 2007, sono stati il primo gruppo senza alcuna etichetta discografica ad apparire in Transmission, il programma musicale della prestigiosa televisione britannica Channel 4. La fama di gruppo genuinamente indipendente, proveniente da un genere musicale caratterizzato da un mix tra dance-punk e shoegazing, sfuma nell’aggettivo Friendly, che va di pari passo con la dichiarata vocazione pop, che delinea generalmente l’associazione tra questo tipo di musica e la creazione di melodie melense e ripetitive.

Nonostante le proteste di una buona parte dei loro fan, che trovano che questo tipo di musica sia limitato e confinato ai capricci dell’industria, gli stessi Friendly Fires si sono definiti essenzialmente come un gruppo pop, probabilmente con il doppio scopo di evitare qualsiasi etichetta affibbiata da una tendenza musicale particolare e di sfuggire da qualunque tipo di esclusività che avrebbe potuto legarsi alla loro musica.

Questa dichiarata vocazione pop, con numerosi rimandi ad un certo punto nostalgico della musica degli anni ottanta, come nella canzone Blue Cassette, per citare un esempio significativo, sembra essere il tratto distintivo di Pala, titolo che, fuggendo da qualunque tipo di frivolezza e virando una volta ancora verso il mondo proprio della musica indipendente, è un riferimento diretto al romanzo di Aldous Huxley L’isola, considerato spesso l’esatto contrario – nel suo rappresentare un modello utopico di società su un’isola immaginaria dove la scienza e la tecnologia si usano per garantire una vita sana, equilibrata e rispettosa dell’ambiente circostante, ricca di tempo libero da dedicare alla contemplazione, al relax e alla vita personale – di Un mondo felice (1932), pubblicato trenta anni prima.

Di fatto, si tratta del loro primo album propriamente concepito come tale, poichè il precedente (l’acclamato disco omonimo) era sostanzialmente una collezione di sample già suonati, registrati o venduti sottoforma di EP. Per questo lavoro, i Friendly Fires si sono presi il tempo che ci voleva. Hanno trascorso più di due anni in studio, ritoccando le canzoni fino a donargli la loro forma definitiva.

 

Paul Oilzum Only-apartments Author
Paul Oilzum


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