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Firenze: “Aiuto, sto morendo”, le urla prima della morte di Riccardo Magherini

Creato il 13 aprile 2014 da Giornalesiracusa

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Nella notte tra il 2 ed il 3 marzo 2014, Riccardo Magherini, quarantenne, ex calciatore delle giovanili della fiorentina, viene arrestato da una pattuglia dei carabinieri e di lì  a poco muore per arresto cardiaco.

Siamo a Firenze, nel quartiere di Borgo San Frediano. E’ l’una di notte quando Magherini si aggira per il quartiere in evidente stato confusionale e in preda, probabilmente, ad un attacco di panico. Riccardo urla, sottrae un cellulare ad un pizzaiolo, entra ed esce da alcune pizzerie, corre. Il quartiere si sveglia ed arriva la prima pattuglia dei carabinieri, chiamata dagli abitanti del borgo. Riccardo è in ginocchio per terra, chino sull’asfalto. I carabinieri si avvicinano per tranquillizzarlo ma lui, agitato, cerca di allontanarsi, non è pericoloso, non ha alcun atteggiamento aggressivo, ma è solo spaventato. In aiuto della prima pattuglia dei carabinieri ne arriva una seconda. Viene bloccato dai militari contro il cofano di una macchina. I carabinieri lo ammanettano mentre l’uomo cerca di divincolarsi, iniziando ad urlare: urla strazianti, che tuonano nella notte con tutta la loro violenza. “Aiuto aiuto, sto morendo. Mi sparano, sto morendo” queste le sue ultime parole.

Un abitante del borgo le registra con un telefonino dalla finestra di casa. Poco dopo, il silenzio. Arriva un’ambulanza della Croce Rossa e gli vengono prestate le prime cure. Uno dei paramedici constata che l’uomo è vivo e respira, seppur il livello di saturazione registrato dall’apparecchio sia pari a zero, probabilmente perché rotto ( questa la spiegazione del paramedico). Riccardo è ammanettato, sdraiato a terra con la faccia riversa sull’asfalto. Arriva una seconda ambulanza e viene chiamato il 118 per ricevere ulteriori soccorsi. Quali? L’ex calciatore è disteso a terra, non si muove, non si dimena. Il paramedico della seconda ambulanza si rende conto che ha un attacco cardiaco e, nonostante il tentato soccorso, non c’è più nulla da fare. Riccardo muore, la notte tra il 2  il 3 marzo.

Le cause della morte del giovane sono oscure. Magherini quella notte era probabilmente sotto effetto di sostanze stupefacenti, ma alcuni testimoni, interrogati dalla polizia, hanno raccontato di aver visto i carabinieri malmenare il giovane al momento dell’arresto ed avrebbero inoltre parlato di negligenza nei soccorsi prestati all’uomo.  A detta dei testimoni, Magherini avrebbe ricevuto calci e pugni dai militari: a causa di ciò, probabilmente, le sue urla. Riccardo è morto a quarant’anni, padre di un bambino di due, e non se ne conoscono ancora le cause. Quelle urla strazianti risuoneranno finché Riccardo non avrà giustizia.

Gli avvocati della famiglia Magherini, a distanza di un mese dall’accaduto, stanno cercando di raccogliere testimonianze per ricostruire gli eventi. Dopo i casi Cucchi e Perna, sebbene ancora le cause della morte di Riccardo siano da chiarire, la morte di questo giovane non può che sconvolgere. Ci auguriamo si faccia luce al più presto sull’accaduto.

 


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